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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2012 alle ore 06:37.

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BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
Stanno riprendendo a pieno ritmo dopo la pausa estiva i negoziati in vista di un rafforzamento della zona euro. Ieri Parigi e Berlino hanno annunciato la nascita di un gruppo di lavoro che metterà a punto una posizione comune dei due Paesi. Nel frattempo proprio oggi il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy sarà a Madrid, prima tappa di una serie di incontri che gli serviranno per preparare una prima bozza di riforma dell'unione monetaria da presentare in ottobre.
«Vogliamo lavorare alla difesa della zona euro», ha detto il ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici dopo aver incontrato a Berlino il suo omologo Wolfgang Schäuble. «Abbiamo deciso di approfondire numerose questioni in un gruppo di lavoro bilaterale», presieduto dal segretario di stato tedesco Thomas Steffen e dal direttore del Tesoro francese Ramon Fernandez. L'organismo dovrà trovare posizioni comuni sulle questioni più strutturali: dalla sorveglianza bancaria all'integrazione politica.
Come ha precisato Schäuble, l'obiettivo franco-tedesco è di «avvicinare i punti di vista» dei due Paesi in vista del consiglio europeo di fine ottobre. Van Rompuy ha ricevuto mandato a fine giugno per presentare il 18-19 ottobre un primo progetto di riforma dell'unione monetaria. Le quattro piste individuate all'inizio dell'estate prevedono una maggiore integrazione politica, economica e finanziaria, oltre che un rafforzamento della legittimità democratica dell'Unione.
L'iniziativa di Moscovici e Schäuble riflette il tentativo del presidente François Hollande e del cancelliere Angela Merkel di dare nuova forza al rapporto franco-tedesco dopo l'emergere di alcune incomprensioni tra i due leader all'indomani delle presidenziali francesi.
La zona euro sta affrontando lo sconquasso debitorio su due piani: da un lato gestendo la crisi greca e le sue ramificazioni spagnole e italiane; dall'altro immaginando soluzioni più strutturali.
Van Rompuy è stato chiamato a preparare il progetto di riforma della zona euro consultando gli Stati membri. In questo senso, l'ex premier belga incontrerà oggi a Madrid il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, e poi successivamente la signora Merkel, il presidente Hollande e probabilmente anche il premier italiano Mario Monti. Ieri Schäuble e Moscovici hanno quindi fatto capire che Parigi e Berlino vogliono rispondere all'unisono alle sollecitazioni di Van Rompuy.
Aiutato dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, dal presidente della Commissione José Manuel Barroso e dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, il presidente del consiglio europeo vuole concentrarsi in un primo tempo su tutte quelle riforme che non necessitano cambiamenti ai trattati.
In questo contesto, l'esecutivo comunitario contribuirà alla discussione presentando all'inizio di settembre un progetto di unione bancaria.
Il pacchetto - su cui sta lavorando il commissario al mercato unico Michel Barnier e che sarà oggetto domani di una prima discusione al collegio dei commissari - dovrebbe prevedere il trasferimento della vigilanza bancaria alla Bce, regole comuni sia sulla gestione delle crisi bancarie che sulle garanzie pubbliche dei depositi.
«Il nostro obiettivo è di presentare proposte che non richiedano modifiche ai Trattati», ha confermato ieri la portavoce della Commissione Pia Ahrenkilde-Hansen.
In un secondo momento, in vista di un progetto definitivo di riforma della zona euro da presentare agli Stati membri in dicembre, il presidente Van Rompuy vuole anche discutere di eventuali cambiamenti istituzionali che necessiterebbero modifiche dei Trattati.
Lo sguardo corre tra le altre cose a una possibile mutualizzazione dei debiti pubblici attraverso obbligazioni comuni e a nuovi equilibri politici tra potere nazionale e legittimità europea.
Qui a Bruxelles molti non vedono grandi novità nel recente articolo di Der Spiegel, che parlava di una volontà tedesca di cambiare i Trattati. Da tempo, la Germania si dice pronta a modificare i testi fondatori dell'Unione europea. Neppure l'idea di convocare un consiglio europeo in dicembre per dare il via a una eventuale convenzione appare per molti completamente nuova, visto che un vertice è già in calendario proprio per discutere un progetto di riforma della zona euro che potrebbe prevedere modifiche ai Trattati.
beda.romano@ilsole24ore.com
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