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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 18:19.

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Le aste dei CTz e dei BoT chiuse con rendimenti vistosamente in calo. Il ritorno in campo della Bce nella risoluzione della crisi europea con un nuovo programma di acquisti di titoli di Stato sul secondario, che migliorerà il primo SMP in trasparenza ed efficacia. L'arrivo dello scudo anti-spread azionato dai fondi di stabilizzazione Efsf/Esm in alternativa agli interventi draconiani in forma salva-Stati. I progressi «rilevanti» dell'Italia sul fronte della disciplina sui conti pubblici e le riforme strutturali, che sono «il prerequisito per la crescita». Tutto questo ha contribuito oggi a rasserenare il clima dell'incontro tra il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino.

Nella conferenza stampa dei due leader non si è respirata quella tensione densa, che si taglia con il coltello, quella tensione che più volte in passato ha gravato sui vertici bilaterali Ue. Monti ha potuto dire: «C'è motivo di sperare», la Merkel ha convenuto, sottolineando che il rientro degli spread è «un segnale di speranza». I dissidi, le divergenze restano, come nel caso della licenza bancaria all'Esm e dei contenuti della condizionalità che resta agganciata ai nuovi aiuti ai Paesi colpiti dalla speculazione: ma il terreno dell'area dell'euro non scricchiolava sotto i piedi di Monti e Merkel.

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