Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2012 alle ore 08:40.

My24

Il discorso «contiene incitazioni a continuare lo spargimento di sangue in Siria». Così il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Muallim, reagisce alle parole del presidente egiziano Mohamed Morsi, che definisce «oppressivo» il regime di Damasco «ormai privo di legittimità», aggiungendo che la solidarietà con la rivoluzione siriana è un «dovere morale» e esortando i ribelli «a rimanere uniti» per rovesciare il regime.

Le parole di Morsi al vertice dei Paesi Non Allineati in corso a Teheran, primo presidente egiziano che mette piede in Iran dalla rivoluzione islamica del 1979, hanno spinto la delegazione siriana - il cui governo è responsabile secondo la comunità occidentale del massacro del suo popolo dal marzo 2011 - ad abbandonare l'aula «in segno di protesta per il contenuto dell'intervento, che rappresenta una violazione delle consuetudini della presidenza del vertice». All'agenzia di stampa ufficiale siriana '"Sana", Muallim ha anche affermato che le parole di Mursi «sono da considerarsi una intromissione negli affari interni della Siria».

Morsi ha auspicato una «pacifica transizione verso la democrazia» in Siria mentre la Guida suprema, Ayatollah Ali Khamenei, ha accolto le delegazioni dei 120 Paesi presenti (al vertice sono presenti 36 tra capi di Stato e di governo) che invece non si fa invece tentare dalla democrazia ribadendo l'isolamento iraniano: le sanzioni internazionali «non ci hanno paralizzato ma hanno reso i nostri passi più stabili. Abbiamo visto la mano di Dio che ci aiuta di fronte a queste sfide» ha sostenuto la Guida esaltando «i progressi sotto vari aspetti compiuti dal nostro paese negli ultimi due decenni».

Egitto e Cina, dove in questi giorni la cancelliera Merkel ha parlato anche di Siria con il presidente Wen Jiabao, chiedono una soluzione politica per la Siria al più presto, secondo quanto scritto in un comunicato congiunto dei due Paesi diffuso poco fa dall'agenzia Nuova Cina, al termine della visita di tre giorni in Cina dello stesso Morsi. «La Cina e l'Egitto si oppongono a qualsiasi intervento militare esterno in Siria e sollecitano il governo di Assad e tutte le parti in causa di fermare tutti gli omicidi e le altre violenze. La Cina apprezza gli sforzi della Lega Araba di spingere verso una soluzione politica della questione siriana». Secondo il documento, entrambe le parti ritengono che la comunità internazionale debba rispettare le aspirazioni del popolo in Medio Oriente e Nord Africa per il cambiamento e lo sviluppo.


.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi