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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 06:38.

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È già rissa elettorale in Sicilia. Il countdown segna due mesi al voto, ma i candidati, finora una dozzina, si sono immersi subito nella sagra dei veleni. L'addio al bipolarismo sta facendo emergere rancori e odi: Rosario Crocetta contro Claudio Fava nel centrosinistra, Gianfranco Miccichè contro Nello Musumeci nel centrodestra. E poi ancora, Crocetta contro i grillini, Idv contro l'Udc e il partito di Casini contro Miccichè per le parole sul presunto disagio del mondo cattolico rispetto alla scelta di appoggiare il gay Crocetta.
In questo clima incandescente - c'è pure chi profetizza dossieraggi in arrivo - si innestano le parole di Silvio
Berlusconi. L'ex premier, rimasto finora nelle retrovie dopo aver tentato invano di compattare il centrodestra attorno all'ex pupillo Gianfranco Miccichè, firma una nota per allontanare ombre e ambiguità, alimentate proprio da Miccichè. Ieri il co-fondatore di Forza Italia in Sicilia aveva parlato di un Cavaliere «amareggiato» per la sua scelta di candidarsi a governatore con Fini e gli autonomisti di Lombardo, fuori dall'alleanza col Pdl. Altro che amareggiato: Berlusconi, a leggere tra le righe della sua nota, è furioso: «Gli uomini e le forze politiche che oggi si ritrovano insieme nell'importante sfida siciliana, lo saranno anche domani. Così non sarà invece con chi oggi ha inteso dividere l'area alternativa di centrodestra. Divisione che comunque non impedirà il successo di un uomo del valore di Nello Musumeci».
Attorno a Musumeci il clima, per la verità, non è poi così sereno. Al Pdl che propone un ticket con Francesco Cascio (attuale presidente dell'Assemblea regionale) replica il leader del Pid, Saverio Romano: «Musumeci non ha bisogno di ticket geografici, di genere o istituzionali».
Tra bilanci in rosso, tagli in vista per 1,3 miliardi nel 2013 e precari in lotta, l'argomento che tira di più, tra i candidati, sembra quello dell'omosessualità di Crocetta, rilanciata da Miccichè. Oggi a Palermo arriverà Di Pietro. L'intesa tra Idv e Sel è a un passo, anche se il quadro potrebbe mutare all'improvviso. Idv non ha sciolto la riserva su Claudio Fava, candidato già in campagna elettorale; potrebbe decidere di appoggiare l'ex eurodeputato o proporre un nome nuovo.
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