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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 11:35.

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Nell'induismo «gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; essi cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza» (Nostra Aetate). Chi percorre questa via con autenticità e vera rinuncia a sé e anche ai frutti della propria azione può provare un po' di quella pace interiore e quella serenità che parecchie delle immagini di questo libro lasciano traspirare e in qualche modo trasmettono a chi le contempla.

Nel buddismo «viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di intervenire allo stato d'illuminazione suprema sia per mezzo dei propri sforzi sia con l'aiuto venuto dall'alto» (NA). Il contatto che ho avuto nel lontano Oriente con persone che sinceramente hanno percorso questa via mi ha fatto sentire come, pur nella diversità di linguaggio, ci fosse in noi qualcosa di comune che toccava le profondità della persona.
I musulmani «adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo della terra, che ha parlato gli uomini. Essi cercano anche di sottomettersi con tutto il cuore ai segreti nascosti di Dio, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce» (NA, 3). È bello incontrare credenti islamici devoti, leali e sinceri servitori della pace e della mutua intesa. La loro vita lascia trasparire una sottomissione a Dio che edifica e incoraggia. (...)

Ritornando alla considerazione di tutte le religioni in generale, riconosciamo come esse «si sforzano di superare, in vari modi, l'inquietudine del cuore umano proponendo delle vie, cioè delle dottrine, nei precetti di vita e dei riti sacri» (NA 2). Perciò «la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire di vivere, quei precetti quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscono da quando essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini» (NA, 2). Anche se essa «annuncia ed è tenuta ad annunciare incessantemente Cristo che è «la via la verità e la vita», in cui gli uomini trovano la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a sé tutte le cose» (NA, 2) tuttavia essa riconosce il sincero sforzo di tutti coloro che camminano nella via dell'autenticità.

Di conseguenza ci sentiamo chiamati a riconoscere, conservare e a far progredire ovunque i beni spirituali e morali e i valori socio-culturali che si trovano nelle varie espressioni religiose. E non possiamo non invocare Dio come Colui che vuole essere il Padre di tutti e per questo dobbiamo comportarci da fratelli verso tutti gli uomini che sono creati a immagine di Dio. Viene perciò tolto il fondamento a ogni teoria o prassi che introduce tra uomo a uomo, tra poco e popolo, discriminazioni in ciò che riguarda la dignità umana e i diritti che ne promanano.(...) Tra i valori propri a ogni religione ve n'è uno che è espresso in molte delle immagini di questo libro e a cui abbiamo già accennato parlando della Bibbia, ed è "la preghiera". Tale atteggiamento, che può andare dal raccoglimento personale e dall'estasi solitaria fino alle liturgie intensamente partecipare e alle grandi celebrazioni di massa, è tipico di ogni religione, pur nella estrema varietà delle sue manifestazioni.

L'uomo religioso prega, prega ovunque e sempre, anche se la preghiera rimane un grande mistero. Infatti con la preghiera si parla a qualcuno che non si vede e non si sente, di cui non si percepisce per lo più la risposta.
Per questo chi non conosce il mistero della preghiera la vede come un parlare nel vuoto, come di fronte a un muro. Ma chi è mosso interiormente dallo Spirito (anch'esso grande mistero) sa che la sua parola è ascoltata e riceve in qualche modo una risposta. Per questo la preghiera spesso procura beatitudine e gioia, come appare dal volto di numerosi oranti in queste fotografie. Ma la preghiera può anche essere lotta, aridità, agonia, combattimento. Essa trova allora la sua immagine nell'episodio di Giacobbe al guado del torrente Yabbok, dove «un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora» e si sentì dire da quest'uomo misterioso: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto» (Genesi 32, 25-29).

La preghiera è dunque la caratteristica di ogni uomo religioso. Essa consiste nell'invocare con fiducia il nome di Dio, nell'innalzare la mente a Lui. La letteratura religiosa di ogni tempo è piena di splendide preghiere alla divinità, preghiere che invitano al raccoglimento e alla pace interiore e comunitaria.(...)

Perciò, ritornando al contenuto in queste fotografie, vediamo come la pace deriva direttamente da ogni vera religiosità. Le religioni possono fare molto per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi, fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il grande mistero che è nascosto nel cuore dell'uomo da Colui che lo ha fatto a sua immagine. Anche se il cristianesimo riconosce in Cristo la pienezza della rivelazione di Dio, esso sa che tale rivelazione è in qualche modo presente in ogni cuore, perché Dio vuole la salvezza di tutti e conduce tutti, mediante un cammino di purificazione, al superamento di sé verso una piena autenticità.

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