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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2012 alle ore 16:24.

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(Reuters)(Reuters)

L'Europa si trova in un «momento in cui 'o la va o la spaccà», dove le decisioni che è oggi chiamata a prendere saranno «determinanti per il suo futuro e per superare la crisi di credibilità che l'ha colpita». È il monito del presidente della Commissione Ue Josè Barroso rivolto durante un seminario all'Aja. La crisi ha mostrato i «limiti dell'azione individuale degli stati nazionali», per questo ora «serve un rinnovamento dell'Europa e dei principi dei Trattati» europei. Lo ha affermato il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso in un intervento a un seminario all'Aja.

L'Ue, ha ricordato Barroso, «può funzionare solo se tutti gli stati membri rispettano i loro impegni». ", perché se questi non mettono in pratica i principi concordati «allora ci troviamo di fronte a una crisi di credibilità», che è quella in cui si trova ora l'Europa. Se infatti le "cause immediate" della crisi che ha colpito i paesi europei sono "finanziarie ed economiche", su un "livello più di fondo", invece, per il presidente della Commissione Ue sono «anche il prodotto di una crisi di valori e di non rispetto delle norme». Per questo le decisioni che i leader Ue sono chiamati a prendere oggi sono cruciali, in quanto «determineranno se l'Europa resterà un'area di stabilità, prosperità e libertà basata sulla solidarietà, la responsabilità e la coesione».

Padoan (Ocse): l'Europa trovi una soluzione alla crisi al più presto
L'Europa deve sfruttare la «finestra di opportunità» offerta dalla recente calma relativa sui mercati finanziari per far fronte alla crisi del debito della zona euro. Lo ha detto il capo economista dell'Ocse Carlo Padoan appoggiando l'intervento della Bce sul mercato obbligazionario. «Penso che ora sia il momento per le autorità europee di spingere con forza verso una soluzione», ha detto Padoan in un'intervista a margine del summit della Fed a Jackson Hole. Padoan ha spiegato che per i mercati finanziari dell'eurozona è stato un agosto molto difficile, in particolare per i titoli spagnoli ed italiani, ma questa volatilità non è emersa e i mercati ora sono in realtà più forti. «È il momento di sfruttare quella che sembra essere una apertura di credito dei mercati sulla situazione europea, per questo è molto importante che le autorità sfruttino questa finestra di opportunità».

Faz: Weidmann tenga duro anche senza sostegno Merkel
Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che guida il fronte dei falchi anti Ue e che ieri ha minacciato le dimissioni, deve tenere duro e rimanere al suo posto, anche se non gode dell'appoggio del governo tedesco e di Angela Merkel. Lo scrive in un editoriale dal titolo «Schiena dritta senza sostegno» il direttore della 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' (Faz), Holger Steltzner, a commento delle voci della stampa tedesca sulla richiesta di dimissioni di Weidmann respinte dal cancelliere.

Il giornale di Francoforte scrive che «il terzo ritiro per dimissioni di un rappresentante degli interessi tedeschi nel Consiglio della Bce (dopo Axel Weber e Juergen Stark, ndr) sarebbe un successo per chi vuole trasformarla in un tirapiedi dei finanziamenti di Stato. Questo piacerebbe molto ai politici del debito del Sudeuropa, che non vogliono le riforme di struttura per poter continuare a vivere alle spalle del nord». Il direttore della Faz sottolinea che «nel frattempo anche il cancelliere si è schierato dalla parte di Draghi», con il risultato che «senza il sostegno di Berlino, Weidmann può contare solo sulla popolazione (tedesca, ndr), che reagirebbe in maniera allergica, se l'euro dovesse diventare come la lira».

Tedeschi contrari alla proposta di Barnier
Reazioni fortemente negative della stampa tedesca bipartisan alla proposta del Commissario europeo Michel Barnier, nelll'intervista al Sole 24 Ore, di affidare alla Bce il controllo anche delle Casse di risparmio. La 'Sueddeutsche Zeitung' definisce «grottesca» l'iniziativa del Commissario Ue, poiché «l'Europa deve risolvere i problemi Europei, non quelli della Bassa Baviera». Il giornale si chiede «se la Bce può essere questa istituzione di controllo», poi aggiunge: «Chi garantisce, se i controllori sbagliano?».«In futuro l'indipendente Bce verrà controllata dal parlamento europeo?», conclude in tono sarcastico la Sueddeutsche, spiegando che la nuova autorità di controllo dell'Ue «deve invece avere il potere ed i mezzi per chiudere le banche fallite. È di questo che deve occuparsi Bruxelles, non delle casse di risparmio dei piccolo-borghesi tedeschi». Giudizi ugualmente taglienti della 'Frankfurter Allgemeine Zeitung', che definisce i piani di Bruxelles «contraddittori, confusi e pericolosi», il cui vero scopo sarebbe piuttosto di «esercitare pressioni politiche».

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