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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2012 alle ore 16:56.

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Nella foto Christian Vieri esulta dopo un gol con la maglia dell'Inter nella stagione 2004/2005 (Olycom)Nella foto Christian Vieri esulta dopo un gol con la maglia dell'Inter nella stagione 2004/2005 (Olycom)

L'Inter e Telecom Italia sono stati condannati al risarcimento in solido di un milione di euro in favore di Bobo Vieri per il presunto "spionaggio" che avrebbe subito quando giocava nel club nerazzurro. L'ex centravanti di Juventus, Inter e Milan aveva chiesto un risarcimento di 12 milioni a Telecom e di 9,250 all'Inter. Lo "spionaggio" risale alla vicenda dei dossier illegali della passata gestione di Telecom.


Per valutare l'esistenza del presunto danno subito da Vieri, il giudice civile Damiano Spera, davanti al quale si è svolto il procedimento, aveva affidato nei mesi scorsi una perizia a uno psichiatra e a un medico legale su richiesta dell'avvocato Danilo Buongiorno, legale dell'ex bomber. La decisione del giudice Spera è stata presa nell'ambito della causa civile intentata dall'ex attaccante nerazzurro contro l'Inter e Telecom per il presunto "spionaggio" ai suoi danni che sarebbe avvenuto tra il 2000 e il 2001 e nel 2004. Della vicenda si sarebbe occupato, tra gli altri, l'ex capo della security di Telecom e Pirelli, Giuliano Tavaroli, che ha patteggiato 4 anni e due mesi nel procedimento milanese sui dossier illegali.
Vieri sostiene di essere stato «spiato» dall'Inter tramite un'acquisizione illecita dei suoi tabulati telefonici e di essere stato «controllato» per 6 o 7 mesi consecutivi, 24 ore su 24, da quattro o cinque persone.

Durante un'udienza del procedimento, è stato sentito come teste Tavaroli che ha confermato di aver ricevuto, quando il bomber indossava la maglia nerazzurra, una telefonata dalla segreteria di Marco Tronchetti Provera (anche lui sentito come teste) e di aver poi «girato» la «pratica» all'investigatore privato Emanuele Cipriani (a processo per la vicenda dei dossier illegali). Cipriani, stando al racconto di Tavaroli, doveva capire quali persone frequentasse il calciatore. Nella causa civile sono stati acquisiti anche dei verbali di Tavaroli, il quale, dopo il suo arresto, spiegò ai magistrati di aver incontrato Rinaldo Ghelfi, «credo amministratore delegato - mise a verbale - e, brevemente, Moratti». In quella occasione gli sarebbe stato chiesto di «capire quale era l'entourage e le persone che ruotavano intorno a Vieri».

L'avvocato Buongiorno, agli atti della causa, ha depositato anche un cd-rom che l'ex segretaria di Adamo Bove, già dirigente della security governance della Telecom morto suicida a Napoli, consegnò ai magistrati. Il cd documenterebbe tutti i contatti telefonici di Vieri fino al 25 giugno 2004.

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