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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2012 alle ore 06:37.

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Nessuno s'illude più: dopo un anno e mezzo di rincari continui che hanno portato la benzina a sforare anche i 2 euro, sfumano le speranze che la spesa per il carburante torni a livelli sopportabili dalla gente comune. E allora non resta che attrezzarsi per limitare i danni. Esattamente come per tutte le (tante) altre voci di spesa dell'auto.

Al distributore
La spesa per il carburante può essere contenuta facendo molta attenzione ai prezzi in ogni singolo distributore. Sembra banale, ma non lo è: se in ogni impianto campeggia la scritta «sconti» e in realtà i prezzi variano indifferentemente da 1,7 a 2 euro al litro anche nel giro di pochi chilometri, vuol dire che bisogna tenere gli occhi bene aperti e la memoria allenata.
Inoltre, le maxi-offerte partite nei weekend di quest'estate hanno fatto fare un buon salto di qualità alla concorrenza, ma hanno fatto sì che non sempre i prezzi più convenienti si trovino nelle pompe bianche o con marchio di un ipermercato. Infine, meglio cambiare spesso distributore, per frazionare i rischi di adulterazione del carburante.

Lo stile di guida
Per ridurre l'esborso dal distributore, molti hanno ridotto l'uso dell'auto: i consumi sono in calo costante. Anche più di quel che ci si aspetterebbe con l'arrivo di vetture più sobrie (ma ancora poco diffuse vista la crisi del mercato) e l'effetto-Tutor che costringe quasi tutti a rispettare i limiti di velocità su molte autostrade e ora anche su qualche tratto di viabilità ordinaria.
Ma si può fare ancora meglio: oltre a tenere ben gonfie le gomme, chi non può fare a meno dell'auto può tentare di cambiare tecnica di guida. Se si ha un modello recente (specie se col turbo, che non è più sinonimo di alti consumi nemmeno sui motori a benzina o a gas), si può sfruttarne l'elasticità: si riesce a tenere una velocità costante o ad avere un minimo di ripresa già da regimi molto bassi (1.300 giri sui propulsori a gasolio, poche centinaia in più su quelli a benzina e a gas), il che consente di usare molto le marce alte. Anche la sesta e talvolta la settima, che per molti sono novità che "fanno ancora paura".

Rc auto e manutenzione
Al di là degli aspetti di guida (si veda anche la scheda a fianco) si può intervenire anche su altre voci di spesa. A partire dall'assicurazione, che è il costo più pesante per chi non circola molto e quindi contiene la spesa per il carburante. È sempre bene usare un preventivatore che confronta le tariffe sul web per la Rc auto e poi fare trattative con le compagnie più convenienti. Questo vale anche ai rinnovi successivi: mai credere di aver trovato la compagnia migliore per sempre.
Un altro punto da non trascurare riguarda la manutenzione periodica del veicolo. Con la crisi si tende a rinviare i controlli sull'auto, ma la sensazione di risparmio è illusoria: si rischiano rotture rovinose, oltre a incidenti. Nelle grandi città ci sono più alternative ai tagliandi presso la rete ufficiale della casa, che però a volte resta conveniente: è un'opzione da non scartare a priori.

Al volante
01|LO STILE GIUSTO
Il consumo dipende anche dal tipo di guida adottato dal conducente. Alcuni accorgimenti, tenendo sempre in considerazione il tipo di strada e le condizioni climatiche, possono ridurre gli sprechi
02|L'ACCELERAZIONE
Quando si tratta di accelerare, meglio farlo in modo deciso e senza sforare i 2.500 giri (3.000 per i benzina e quelli a gas). In pratica, il vero effetto-risparmio si ottiene innestando prima possibile la marcia successiva. Attenzione però con la velocità
03|I RALLENTAMENTI
Nei rallentamenti, bisogna tener conto che rilasciando l'acceleratore il motore azzera il consumo se resta sopra i 1.500 giri

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