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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2012 alle ore 10:02.

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Una coreografia perfetta in attesa dell'intervento di questa notte di Bill Clinton, rovinata però da una dichiarazione di Barack Obama a una stazione televisiva del Colorado, un altro stato chiave per queste elezioni, stato swing che i democratici non possono perdere. Qual è il voto che Barack Obama si darebbe in economia dopo quattro anni di mandato presidenziale? «Incomplete», «incompleto» è la risposta pronta del presidente a Dianne Derby di 11 KKTV una stazione televisiva di Boulder.

La tesi di Obama è che gli mancano ancora molti progetti economici da portare a termine. Aveva già fatto una dichiarazione simile in un paio di altre occasioni nel 2011 anche con la rete Abc. Il fatto è che siamo a 62 giorni dalle elezioni e ammettere dopo quattro di mandato l'equivalente di un "incompleto" è stato tradotto da Matt McDonald uno degli strateghi chiave di Mitt Romney, qui a Charlotte per controllare la situazione, come un'ammissione di insufficenza: «Non si tratta di dare un voto al presidente, si tratta di capire se è stato promosso o bocciato in economia. La sua risposta mi sembrachiara: ammette di essere stato bocciato».

È l'economia, la disoccupazione, la mancata crescita, dunque a entrare a gamba tesa e a rovinare il grande abbraccio delle molte anime del partito democratico tema centrale della giornata di ieri. Obama tuttavia ha gia' risposto agli attacchi: «..Intanto abbiamo salvato il settore auto. Abbiamo fatto si che l'università sia più accessibile dal punto di vista finanziario, abbiamo investito in energia pulita nella scienza nella tecnologia nella ricerca, e queste sono tematiche che dobbiamo continuare a crescere nel prossimi anni. Pensi poi da dove siamo partiti: abbiamo perso 9,5 milioni di posti di lavoro per la crisi finanziaria. Da allora ne abbiamo recuperati 4,5 milioni». Convincente? Vedremo giovedì notte.

Ma la convention procede. La prima impressione a Charlotte è che ci sia più energia durante le lunghe giornate, per le strade, nei ritrovi privati, ai parties, agli incontri stampa come quello che abbiamo avuto con Jim Messina, lo stratega di Barack Obama al Knight Ridder nella mattinata di ieri, carico di ottimismo: «L'Ohio è a portata di mano, abbiamo 110 uffici locali già aperti, in Florida ne abbiamo 82. Stiamo mobilitando la base. So che i repubblicani sono nervosi sull'impatto della loro convention in Florida e vogliono mobilitare il Michigan, la Pennsylvania e il Wisconsin, ma non lo consentiremo... Abbiamo molte strade per arrivare ai 270 voti necessari per la Casa Bianca, le percorreremo tutte».

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