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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2012 alle ore 16:25.

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Ecco il testo del comunicato di palazzo Chigi al termine dell'incontro fra Governo e imprese

«Il Presidente del Consiglio Mario Monti, accompagnato dai Ministri Corrado Passera, Vittorio Grilli, Elsa Fornero, Enzo Moavero-Milanesi, Filippo Patroni Griffi, dal Sottosegretario Antonio Catricalà e dal Vice-Ministro Michel Martone, ha oggi incontrato la delegazione degli imprenditori composta dai Presidenti di Confindustria Giorgio Squinzi, dell'ABI Giuseppe Mussari, di Rete Imprese Giorgio Guerrini, dell'ANIA Aldo Minucci e dell'Alleanza delle Cooperative Luigi Marino.

Nella sua introduzione il Presidente ha chiarito lo spirito e le finalità della riunione: approfondire il documento elaborato dalle organizzazioni imprenditoriali il 1° agosto, in particolare alla luce dell'Agenda per la crescita del Governo, e discutere il contributo delle parti sociali al miglioramento della produttività e competitività del sistema produttivo italiano.

Il Presidente ha apprezzato a nome di tutto il governo le considerazioni contenute nel documento illustrato dalle organizzazioni degli imprenditori e le proposte evidenziate per rilanciare la crescita, di cui il governo terrà conto nel finalizzare il cronoprogramma che verrà definito per dare attuazione all'Agenda per la crescita. Il Governo, infatti, già dai prossimi provvedimenti, continuerà a intervenire su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l'innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull'Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l'efficienza della macchina giudiziaria.

Il Presidente ha indicato che in filo conduttore dell'azione del governo è stato sin dall'inizio il miglioramento della produttività totale dei fattori, e che, in seguito all'azione intrapresa finora sui fattori di contesto, è oggi giunto il momento di affrontare il tassello fondamentale della produttività del lavoro, tema per il quale spetta alle parti sociali il ruolo di protagonisti. In effetti, oltre allo spread sugli interessi sui titoli di stato, che incide negativamente sul costo del credito e sugli investimenti delle imprese, assume grande rilievo lo spread di produttività, che altrettanto pesantemente incide sulla capacità competitiva aziendale. Per questo è necessario che le parti sociali trovino un terreno di dialogo comune per intervenire sui fattori di produttività di ogni singola impresa, quali ad esempio gli interventi microeconomici, la formazione professionale, l'affermazione dell'apprendistato come principale strumento di contrasto della grave disoccupazione giovanile, e l'attivazione di contratti di solidarietà espansiva, che combinano cioè il lavoro di giovani e anziani.

Questa questione è considerata di importanza cruciale dalle organizzazioni internazionali e dalla Commissione europea nell'analisi macroeconomica e della strategia per la riduzione degli squilibri interni alla zona euro. L'attuazione e ulteriore rafforzamento della contrattazione di secondo livello e del legame tra salari e produttività è un punto sottolineato dalle raccomandazioni del Consiglio europeo di fine giugno. Mentre per gli altri impegni richiesti all'Italia dalle Raccomandazioni sono già state impostate azioni in corso di realizzazione, per questo capitolo non sono ancora riscontrabili significativi passi avanti, come per esempio sarebbero considerate misure di attuazione dell'accordo del 28/6/2011. Pertanto il Governo intende sollecitare le parti sociali ad impegnarsi su un dialogo che porti a tempi brevi su proposte condivise in grado di migliorare l'attuale livello della produttività del lavoro in Italia, dopo molti anni di declino, al fine di innalzare la competitività e l'attrattività dell'investimento in Italia.

Su queste tematiche martedì 11 settembre il Governo incontrerà le organizzazioni sindacali».

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