Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2012 alle ore 06:38.

My24

ROMA
«C'è stata una buona convergenza di opinioni e di obiettivi, in un clima costruttivo». Così il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, ha sintetizzato ieri i contenuti del meeting con il governo a Palazzo Chigi.
«Nell'incontro di oggi - ha spiegato Mussari - abbiamo registrato un buon clima con apprezzamenti importanti sul documento realizzato da tutte le associazioni d'impresa alla fine di luglio, un documento per noi importante. Oggi abbiamo riscontrato una buona comunione di opinioni sul documento e l'impegno del governo a recepire entro novembre la direttiva europea sui tempi di pagamento».
La deadline per il recepimento della direttiva è a marzo 2013 e l'impegno del governo ad anticiparne l'attuazione in modo da dar luogo per il futuro a certezza nei tempi di pagamento è stato molto apprezzato».
Inoltre, ha ricordato Mussari, il governo si è impegnato a far sì che la delega fiscale venga approvata entro fine anno. Ma tra i risultati positivi del faccia a faccia con i rappresentanti dell'Esecutivo il presidente dell'Abi ha citato anche la volontà di non aumentare ulteriormente l'Iva, rastrellando attraverso riduzioni di spesa pubblica i 6,5 miliardi che sarebbero assicurati dal rialzo delle aliquote di luglio 2013 programmato dal precedente governo. «Da parte nostra – ha aggiunto Mussari – ci sarà il contributo al recupero della competitività del paese, oltre all'impegno forte per il rispetto della stabilita dei conti pubblici anche nella prossima legislatura». Al governo è stata anche rappresentata la necessità di «defiscalizzare il lavoro in più che viene prodotto, come gli straordinari e i premi di produzione», come ha spiegato Giorgio Guerrini, presidente portavoce di Rete imprese Italia. «Sarebbe una buona cosa - ha sottolineato - se alla fine del mese un dipendente avesse qualche euro in più in busta paga, a fronte di un po' di lavoro in più».
Sul fronte europeo, invece, ha annunciato il presidente dell'Abi, «chiederemo di essere ricevuti da Barroso e Van Rompuy». Nel documento presentato ieri al governo italiano, infatti, si sostiene con forza la necessità di un rilancio del progetto europeo: un percorso che passa per la necessità di completare al più presto la messa in opera dello scudo anti-spread e di realizzare tempestivamente l'Unione bancaria europea, con uno schema di vigilanza a raggio continentale che faccia riferimento alla Bce, oltre all'armonizzazione delle regole sui ratios patrimoniali e alla definizione di uno schema di garanzia europea sui depositi bancari. Tutti obiettivi che le associazioni d'impresa italiane intendono caldeggiare direttamente presso il presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio europeo.
«Per noi - ha concluso il presidente dell'Abi – oggi inizia un lavoro e non mancherà il nostro impegno per migliorare la capacità competitività del Paese. Da domani dobbiamo cominciare a lavorare con il sindacato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi