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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2012 alle ore 06:37.

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ROMA
Un primo round, in cui le organizzazioni imprenditoriali hanno avuto dal governo la promessa su provvedimenti importanti: il varo della delega fiscale entro la fine dell'anno, il recepimento della direttiva Ue sui pagamenti della Pa entro novembre. In più, l'impegno da parte dell'esecutivo di non aumentare l'Iva l'anno prossimo, oltre a meccanismi di detassazione sulle infrastrutture.
Ma la partita è solo all'inizio e già dall'incontro di ieri si profila più ampia: affrontare la questione della produttività del lavoro su cui Mario Monti ieri ha incalzato imprese e sindacati chiedendo una proposta condivisa. Il problema c'è e le parti sociali ne sono consapevoli: basta pensare ai 30 punti di scarto che abbiamo con la Germania. E ieri nella conferenza stampa dopo l'incontro Confindustria, Abi, Ania, Alleanza delle coop e Rete Imprese Italia hanno confermato che faranno la propria parte, avviando il dialogo con il sindacato.
«È stato un avvio di colloquio costruttivo, spero che si possa proseguire anche in futuro», ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. In mattinata nella "Telefonata" con Maurizio Belpietro, su Canale 5, aveva lanciato l'allarme su un «autunno bollente», con casi di crisi aziendali che «mediaticamente non finiscono sui giornali», che sono in difficoltà «ed è la cosa che ci preoccupa di più». Squinzi aveva sollecitato il governo: «le aperture sono più che altro di principio, mi auguro che sul tavolo venga messo qualcosa», ribadendo che la riforma del mercatio del lavoro è stata una occasione mancata.
Delega fiscale e pagamenti della Pa sono due delle priorità che le organizzazioni imprenditoriali avevano scritto nel documento di agosto, consegnato al governo. E alla domanda in conferenza stampa se dopo l'incontro l'autunno sarebbe stato meno bollente, il presidente di Confindustria ha risposto: «Mi auguro di sì. Non ho fatto altro che costatare la situazione reale del paese, con molte aziende in difficoltà», soffermandosi sul farmaceutico: «ci sono stati tre provvedimenti in otto mesi che l'hanno depotenziato, è un settore strategico per il paese perché fa ricerca e innovazione, va sostenuto, altrimenti sono a rischio investimenti italiani e delle multinazionali». Ma Squinzi ha aggiunto anche che ci sono stati «su alcuni punti riforme puntuali dai ministri competenti».
Ciò che andrà approfondito dopo l'incontro dell'11 settembre con i sindacati, sono gli interventi sulla produttività del lavoro. Nel documento le imprese chiedono di ridurre il cuneo fiscale e contributivo, rafforzare la detassazione dei premi di produttività e degli straordinari. Su questo il governo non si è esposto: «Non abbiamo avuto risposte chiare, ma è comprensibile perché deve sentire cosa pensano i sindacati», ha continuato Squinzi. Il nodo sono le risorse, che scarseggiano. E ciò pesa anche sugli interventi per innovazione e ricerca: «qualcosa sarà proposto dal governo», ha riferito il presidente di Confindustria, «anche se magari non sarà della misura che riteniamo sufficiente». Per le imprese serve il credito di imposta: ieri il governo nella nota di Palazzo Chigi ha fatto un accenno solo all'Agenda digitale. Anche sulla ricerca quindi la partita è da definire.
È importante, comunque, sottolinea Luigi Marino, presidente dell'Alleanza delle cooperative, dare un segnale di coesione tra governo e parti sociali «per poter trasmettere al paese la fiducia di cui ha bisogno. Al rilancio della competitività contribuiscono sia lo Stato sia le parti sociali. A questo round ne seguirà un secondo con i sindacati e poi un terzo, complessivo».
Anche per Giorgio Guerrini, presidente Rete Imprese Italia, i risultati di ieri sono importanti, particolarmente soddisfatto sull'aspetto tasse: «Per noi piccole aziende l'impegno del governo a non agire l'anno prossimo è fondamentale». Intanto le organizzazioni imprenditoriali, come ha detto il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, presenteranno il proprio documento ai partiti e alle istituzioni europee, Consiglio e Commissione.
Infine Squinzi ha glissato sulla domanda di un giornalista che gli chiedeva un commento sulle frasi dell'ad Fiat, Sergio Marchionne, sul futuro: «Non commento dichiarazioni di altri, le sue parole sono alimentate dalla difficile situazione del mercato dell'auto».
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PRIORITÀ E IMPEGNI
Il nodo produttività
Varo della delega fiscale entro la fine dell'anno, recepimento della direttiva Ue sui pagamenti della Pa entro novembre e l'impegno di non aumentare l'Iva l'anno prossimo, meccanismi di detassazione sulle infrastrutture: sono le promesse del Governo incassate ieri dalle organizzazioni imprenditoriali su punti indicati nel loro documento di agosto
Dopo l'incontro dell'11 settembre con i sindacati, andrà approfondito il tema produttività del lavoro. Le imprese chiedono di ridurre il cuneo fiscale e contributivo, rafforzare la detassazione dei premi di produttività e degli straordinari

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