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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2012 alle ore 13:44.

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BRUXELLES - È un documento di 33 pagine, composto da 28 articoli, il progetto di regolamento con il quale la Commissione vuole proporre il trasferimento della sorveglianza bancaria dagli Stati membri alla Banca centrale europea. Preparato durante l'estate, la proposta - ancora oggetto di discussione nell'esecutivo comunitario in vista della presentazione il 12 settembre - dà tra le altre cose alla Bce il potere di concedere o ritirare la licenza bancaria nei Paesi membri della zona euro.

Il documento, che prevede l'entrata in vigore della riforma il 1° gennaio 2013, stabilisce che dopo un periodo transitorio e quindi dal 1° gennaio 2014 la Bce abbia poteri di vigilanza su tutte le circa 6.000 banche della zona euro "indipendentemente dal loro modello di business e dalla loro taglia". La Commissione precisa che "la Bce sarà competente esclusivamente per tutti i compiti chiave di sorveglianza bancaria che sono indispensabili per individuare i rischi alla vita di una banca".
Tutti gli altri compiti di vigilanza, si legge nell'introduzione al progetto di regolamento preparato dal commissario al mercato unico Michel Barnier, rimarranno nelle mani delle autorità nazionali. "Per l'esecuzione dei compiti, la Bce può chiedere l'assistenza delle autorità nazionali di sorveglianza, in particolare per la preparazione e l'adozione delle decisioni". In questo ambito, le autorità nazionali competenti dovranno seguire le istruzioni dell'istituto monetario francofortese.

Secondo la proposta, datata 6 settembre 2012, tra i doveri degli stati membri rimarranno i compiti di "verifica quotidiana delle istituzioni creditizie". Il testo legislativo stabilisce comunque che "la Bce eseguirà il suo compito nel contesto di un meccanismo di vigilanza unico che comprenderà la Bce e le autorità nazionali competenti".
L'articolo 4 del progetto di regolamento elenca precisamente i compiti della Bce: tra le altre cose, la norma prevede la concessione e il ritiro della licenza bancaria; la valutazione delle acquisizioni e delle vendite di holdings da parte di istituzioni finanziarie; l'eventuale imposizione di cuscinetti ulteriori di capitale alle banche in difficoltà; e l'assistenza alla Commissione nel caso di ricapitalizzazioni bancarie effettuate attraverso il meccanismo europeo di stabilità Esm.

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