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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2012 alle ore 16:58.

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Bernard ArnaultBernard Arnault

Bernard Arnault, l'uomo più ricco di Francia e il quarto al mondo, ha chiesto la cittadinanza belga: la conferma alle indiscrezioni apparse ieri sulla stampa é arrivata da un comunicato di Lvmh, l'impero del lusso guidato dal miliardario 63enne, nel quale tuttavia si sottolinea che Arnault «é e resterà un contribuente francese».

Nessun esilio fiscale, quindi, contrariamente alle speculazioni pubblicate ieri che, dietro la sua richiesta, ci vedevano il desiderio di sfuggire l'eventuale tassazione al 75% per i francesi con un reddito oltre un milione di euro, proposta da Francois Hollande durante la campagna elettorale e più di recente finita al centro del dibattito governativo.

All'origine del gesto di Arnault ci sarebbero invece «i tanti legami personali e familiari con il Belgio così come quelli professionali». Complici, si spiega nel comunicato di Lvmh, anche i piani di «espansione delle numerose attività» che il Gruppo Arnault ha al di là del confine.
Da Bruxelles, ieri, il responsabile della commissione parlamentare per le naturalizzazioni, Georges Dallemagne, citato dal quotidiano La Libre Belgique, aveva assicurato che la richiesta di Arnault sarebbe stata trattata come tutte le altre, sottolineando che «al momento ce ne sono 47mila» in attesa.

Già nel 1981, con l'elezione del socialista Francois Mitterrand alla guida dell'Eliseo, Arnault aveva lasciato la Francia per gli Stati Uniti, dove aveva vissuto per tre anni. Il ritorno in patria era avvenuto solo dopo l'avvio di un nuovo corso economico più conservatore.

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