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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2012 alle ore 16:49.

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«Prendiamo atto di come tutta l'informazione pubblica sta esaltando uno sfogo fuori onda. La verità è molto semplice: il Movimento 5 Stelle dà fastidio. Come è successo a noi, sta succedendo a loro. Si cerca di delegittimare chi dà fastidio, di denigrarlo per non affrontare il problema posto, cioè il fatto che c'è una moltitudine di cittadini che di questa classe politica non ne può più e sta protestando». Così il leader Idv Antonio Di Pietro, che ha espresso «solidarietà» personale e del suo partito «a tutti rappresentanti del Movimento».

La solidarietà di Di Pietro al Movimento
Solidarietà a tutti, «da Grillo, da Casaleggio a Favia, a Tavolacci, a Pizzarotti, perchè essi, semplicemente, si confrontano e possono anche non essere d'accordo su alcuni punti, questa è la democrazia». Dopo le polemiche sul Movimento, scaturite dal fuori onda del consigliere regionale dell'Emilia Romagna Favia trasmesso dall'emittente La7, per Di Pietro «questa demonizzazione dimostra solo che si teme il confronto nel merito e si cerca di delegittimare e denigrare».

«Se potessimo registrare gli sfoghi fuori onda che tutti i politici di lungo corso dicono tutti i giorni di quelli che abbracciano e baciano pubblicamente, ne vedremo delle belle» ha aggiunto, precisando che «l'Idv è una formazione politica che rispetta coloro che rappresentano la protesta nel nostro Paese».

Favia a Grillo: che fai, mi cacci?
Nel frattempo continua la polemica tra Grillo e il "dissidente" Favia. Dopo il duro attacco del comico, Favia ha reagito con un tweet: «Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd. L'M5S è sempre stata ed è la mia casa. Che fai, mi cacci?».

Il Movimento cinque stelle è la mia casa
L'attacco di oggi sul blog di Grillo con la pesante accusa rivolta a Favia di un'intervista in realtà concordata, ha fatto cambiare registro al consigliere grillino che ha contrattaccato. Usando l'ironia l'emiliano ha citato il famoso "Che fai, mi cacci?" pronunciato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla Direzione nazionale del Pdl, nei confronti di Silvio Berlusconi. Se il suo intervento ieri sul profilo di Facebook era sembrata una parziale marcia indietro, oggi si è alzato il livello dello scontro e sembra di essere di fronte ad una vera e propria ribellione contro il comico genovese: «Il Movimento Cinque Stelle è sempre stata casa mia - ha ribadito - non ho nessuna intenzione di andare nel Pd».

Post sul blog di Grillo: «Il fuorionda era concordato»
Il fuorionda di Giovanni Favia andato in onda su La7 sulla mancanza di democrazia tra i "grillini" era concordato. È questa la tesi sostenuta in un post pubblicato sul sito di Beppe Grillo a firma di Maurizio Ottomano, giornalista freelance legato al meetup di Vicenza.

In una lunga analisi, Ottomano "smaschera" alcuni particolari dello scoop che a suo dire non tornerebbero. A partire dal "gioco di sponda" tra il conduttore della trasmissione Corrado Formigli e Luca Telese, il direttore del neonato quotidiano "Pubblico", sul cui sito la notizia del fuorionda sarebbe apparsa qualche minuto prima dell'effettiva messa in onda.

Grillo: anche noi avremo i nostri Scilipoti
Ottomano avanza pesanti dubbi sulla veridicità del filmato: «Favia (che nei giorni scorsi ha però negato di avere concordato il fuorionda, ndr) è abituatissimo alle interviste» e inoltre il suo curriculum di tecnico audiovisivo lascia molti dubbi sul fatto che possa essere cascato in un tranello così semplice. Piuttosto, prosegue Ottomano, dietro ci sarebbe la sua «prossima fine mandato», avendo già compiuto due legislature in politica. E una frase dello stesso Grillo, pronunciata alla festa a Cinque Stelle di Brescia, avrebbe preannunciato il tutto: «Anche noi avremo i nostri Scilipoti», le parole del comico.

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