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Questo articolo è stato pubblicato il 11 settembre 2012 alle ore 07:19.

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Varato il bazooka antispread della Bce, ora l'euro pende dalle labbra di Andreas Vosskuhle, 49 anni e 1 metro e 95 d'altezza, presidente della Corte Costituzionale tedesca, che domani si pronuncerà sull'Esm, il fondo salva-Stati sul quale incombono i ricorsi di ben 37mila di cittadini tedeschi.

Dopo le assicurazioni del ministro delle Finanze Schäuble (sono «sicuro - ha detto pochi giorni fa - che la Corte costituzionale non bloccherà gli accordi») in pochi credono che da Karlsruhe arrivi un secco «no». Dagli imperscrutabili "otto semidei in rosso" ci si aspetta una sentenza interpretativa, forse con alcuni passaggi che ribadiscano il ruolo centrale del Parlamento tedesco. Un po' come avvenne per l'Efsf, il fondo temporaneo salva-Stati "padre" dell'Esm, quando il via libera dei giudici di Karlsruhe venne accompagnato dal vincolo, per la Commissione Bilancio del Bundestag, di approvare ogni singolo versamento di aiuti. Già in occasione delle pronunce sui Trattati di Maastricht e di Lisbona, i giudici tedeschi avevano chiarito che ogni decisione sull'integrazione europea non è automatica perché la Ue non è uno Stato federale.

Ma se accadesse l'incredibile e gli otto di di Karlsruhe domani mattina pronunciassero – contro ogni previsione – proprio un secco «nein»? Le conseguenze potrebbero essere drammatiche: come sottolinea Erik Nielsen di Unicredit, sui mercati ci sarebbe «un totale bagno di sangue». Senza il sì dell'Alta Corte, infatti, Berlino non può ratificare il trattato sull'Esm, cancellando il fondo salva-Stati (e gli interventi salvaspread della Bce) prima ancora che nasca: perché diventi operativo serve infatti il sì di tanti Stati quanti ne rappresentano il 90% del capitale e la Germania pesa per il 27,1 per cento. Per l'euro sarebbe un colpo durissimo, forse fatale.

Intanto stamattina la Corte costituzionale di Karlsruhe ha respinto la richiesta del deputato bavarese Peter Gauweiler contro il piano di acquisti di bond pubblici previsto dalla Bce. Lo ha comunicato la stessa Corte costituzionale di Karlsruhe, precisando che, a seguito di questo parere, domani (12 settembre) sarà annunciata, come previsto, la decisione della Corte sul fondo salva Stati Esm. Il ricorso presentato in urgenza dell'euroscettico Gauweiler non sposta quindi la data in cui la Corte aveva previsto di annunciare la sentenza sul fondo salva Stati Esm.

E i tedeschi che cosa ne pensano? I sondaggi non sono incoraggianti: secondo la Suddeutsche Zeitung, 54 tedeschi su 100 sperano che il collegio presieduto da Andreas Vosskuhle dica no a quelle che vengono interpretate come «nuove deleghe di competenze nazionali» a Bruxelles.

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