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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 19:26.

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I segretari territoriali della Fiom Cgil e Fim Cisl, Franco Bardi e Rino Barca, si sono asserragliati a 70 metri di altezza sullo stesso silos teatro della protesta inscenata per una settimana da operai Alcoa. «Si sono rimangiati tutto», ha detto Bardi annunciando la nuova azione di protesta dopo un acceso confronto con l'azienda. «Ci hanno preso in giro - aggiunge Bardi -, a Roma hanno detto che avrebbero rallentato lo spegnimento e invece oggi scopriamo che non c'è più allumina, la nostra materia prima, quindi viene mantenuto il programma precedente».

La decisione dei due sindacalisti di occupare la riserva d'acqua a 70 metri dal suolo, è scaturita al termine di un duro confronto con i vertici di Alcoa, previsto alle 14.30 e poi slittato alle 18 per gli impegni dei sindacalisti a Cagliari dopo l'incontro tecnico tra Glencore e il governatore Cappellacci.
«A Roma ci dicono che accettano il rallentamento, adesso ci viene detto che non ci sono materie prime. Basterebbe far arrivare una nave di allumina - spiega Bardi al telefono con i giornalisti - per procedere con l'accordo. Evidentemente da parte di Alcoa non c'è la volontà di farlo. Così si ferma tutto».

E il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, precisa che Alcoa, in meno di 24 ore, ha chiarito che per "carenza di materie prime" dovrà spegnere rapidamente l'impianto per lasciare solo 21 celle in coda fino a fine novembre. Ci auguriamo che il Governo, la Regione e la Provincia non si facciano prendere in giro da questa multinazionale che ha avuto tanto e ora, con la pancia piena, dimostra di non saper stare neanche ai patti».

Oggi l'incontro Regione-Glencore
Intanto, questa mattina il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, ha avviato a Cagliari il confronto tecnico con la Glencore, la multinazionale svizzera che ha espresso il proprio interesse all'operazione, a condizione che siano affrontate le questioni inerenti all'energia, alle infrastrutture e ai processi produttivi. A partire da domani, riferisce la Regione, i tecnici dell'azienda e quelli regionali saranno nel territorio per effettuare gli approfondimenti. Lunedì 17 è convocata, inoltre, una riunione a cui parteciperà anche l'amministrazione provinciale del Comune di Portoscuso. «Abbiamo chiesto un incontro anche alla Klesch e offriamo la medesima collaborazione agli altri potenziali compratori dello stabilimento di Portovesme», ha detto il governatore.

«Estenderò l'invito a partecipare al tavolo tecnico anche alla KiteGen Research», ha aggiunto Cappellacci, riferendosi al gruppo di Chieri (Torino), il terzo, dopo Glencore e Klesch, interessato all'acquisto dello stabilimento Alcoa a Portovesme. «Hanno scritto al governo e la loro proposta sembra di tipo rivoluzionario. Io sono prudente», ha precisato il presidente in merito alla asserita capacità della KiteGen di poter produrre energia a costi bassi da fonte rinnovabile (eolico) con una nuova tecnologia.

Più tardi, nel pomeriggio, Cappellacci ha inviato una lettera al ministero dello Sviluppo economico, con la quale ha chiesto l'apertura di un confronto tecnico analogo per affrontare le questioni che richiedono impegni politici a livello nazionale. Successivamente il governatore ha incontrato le Rsu di Alcoa per informare i rappresentanti sindacali sullo stato dell'arte, sull'incontro di questa mattina e sulle iniziative che la Giunta intende intraprendere per difendere l'occupazione e rilanciare una realtà fondamentale per il Paese e non solo per la Sardegna.

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