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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 11:34.

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Con il via libera - per quanto condizionato - dei giudici della Corte Costituzionale tedesca, viene rimosso l'ultimo e principale ostacolo alla creazione del nuovo fondo salva-Stati, l'Esm (European stability mechanism). Un sì necessario non solo per il peso politico ed economico di Berlino ma anche perché il trattato che dà vita all'Esm non può entrare in vigore senza la ratifica di Stati membri che rappresentano il 90% degli impegni di capitale. E siccome la Germania "pesa" per il 27,146% dei contributi, è evidente come il suo impegno sia essenziale.

L'Esm nasce dall'esperienza maturata con il primo fondo salva-Stati, l'Efsf (European Financial Stability Facility, Fondo europeo di stabilita' finanziaria) creato nel maggio 2010. L'Efsf - la cui vita operativa cessera' il prossimo 30 giugno 2013 - ha una capacita' di prestito di 440 miliardi di euro, di cui 292 già impegnati a favore di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna (in questo caso solo a favore del settore bancario). Finora il mercato ha accolto con favore le emissioni dell'Efsf che, per i titoli a breve, ha addirittura ottenuto rendimenti negativi. Rispetto all'Efsf, che ha forma di societa' registrata in Lussemburgo, l'Esm e' una organizzazione intergovernativa nel quadro del diritto pubblico internazionale, frutto di una apposita modifica all'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Ue. Il capitale sottoscritto dagli stati membri è di 700 miliardi di cui 80 da versare entro il 2014: per l'Italia la quota sottoscritta è di 125, 39 miliardi mentre quella da versare è pari a 14,3 miliardi. La capacita' effettiva di prestito dell'Esm è pari a 500 miliardi di euro, ma tale ammontare può essere rivisto ogni 5 anni.

I prestiti saranno erogati in base a precise condizioni nel quadro di un programma di aggiustamento macroeconomico e di un'analisi di sostenibilità del debito pubblico effettuata dalla Commissione insieme al Fondo monetario internazionale e di concerto con la Banca centrale europea. Inoltre, l'Esm disporrà anche di una combinazione di capitale richiamabile impegnato e di garanzie degli Stati membri della zona euro per un importo totale di 620 miliardi di euro.Le decisioni potranno essere assunte a maggioranza qualificata dell'85% del capitale qualora Commissione e Bce segnalino la necessità di decisioni urgenti in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica della zona euro. Rispetto all'Efsf la gestione è affidata ai ministri delle Finanze dei paesi membri, sotto la supervisione del Commissario agli Affari Economici e del governatore della Bce.

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