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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 16:57.

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Il nuovo anno scolastico nasce all'insegna del motto «addio, carta». L'obiettivo dichiarato del ministro Francesco Profumo è quello di utilizzare il digitale per liberare aule e segreterie da registri, faldoni e fotocopie e abbattere, fino magari ad azzerarle, le spese per l'acquisto di documenti cartacei. Una scelta che, ha garantito il ministro dell'Istruzione nel corso della conferenza stampa di oggi a viale Trastevere, produrrà 30 milioni di risparmi. Nelle intenzioni del Miur ogni insegnante avrà un tablet e ogni classe un Pc.

Il prezzo dell'innovazione
L'obiettivo dichiarato del ministero è recuperare risorse con il passaggio dalla carta al digitale. I 30 milioni di risparmi attesi dall'Istruzione sarebbero così suddivisi: 4 milioni di euro nella scuola primaria (circa 2 euro a studente), 10 milioni nella secondaria di I grado e 16 milioni nella secondaria di II grado (con una minore spesa pro capite, in entrambi i casi, di 6 euro per ogni alunno). Per spiegare come si arriva a questi numeri Profumo ha fatto l'esempio di un istituto superiore tipo con 1.000 alunni e 45 classi che potrebbe risparmiare fino a 6.262 euro per pagelle, registri, carta per documenti e libretti per studenti.

Un computer per ogni classe
Per arrivarci il ministero conta di dotare di un computer ogni aula d'Italia. Grazie a un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro da quest'anno tutte le 34.558 classi delle scuole medie e le 62.600 classi delle scuole superiori potranno contare su un pc da utilizzare nelle lezioni quotidiane, innovando la didattica e i processi di apprendimento. Una scelta che costerà, rispettivamente, 8,647 e 15,6 milioni di euro.

Un tablet per ogni insegnante
La strada che porta alla scuola 2.0 finora solo annunciata passa anche per l'aggiornamento degli strumenti didattici del corpo docente. Innanzitutto al Mezzogiorno. Quasi 32 milioni di euro sono stati impegnati per le quattro Regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria). Nello specifico, precisa il Miur, sono state coinvolte 2.128 scuole (il 64,5% del totale) nelle quali sarà assegnato un tablet a ogni insegnante. Con la seguente suddivisione: 712 istituti in Campania (59.9%), 599 in Puglia (85.3%), 233 in Calabria (57.2%) e 584 in Sicilia (58.3%).

Il nodo delle risorse
Come confermato anche dal rapporto "Education at a glance 2012" pubblicato ieri dall'Ocse, uno dei grandi mali della scuola italiana è la scarsità di risorse in rapporto al Pil. E ciò anche a causa delle manovre di risanamento dei conti degli ultimi anni che non hanno dispensato l'istruzione. Un primo segnale in controtendenza, seppur lieve, dovrebbe arrivare da quest'anno. Il ministro Profumo ha infatti annunciato che le risorse della gestione ordinaria delle scuole passeranno dai 200 milioni di euro dello scorso anno a 240 milioni di euro, con un aumento del 33 per cento.

I progetti già avviati da scuole ed Enti locali
Sul territorio non mancano le esperienze già avviate di innovazione. Alcune delle quali sono state illustrate a viale Trastevere. È il caso dei progetti per il risparmio dei costi energetici e delle spese telefoniche utilizzando il Voip, realizzati dalla provincia di Roma e illustrati dal presidente Zingaretti nel suo intervento. Oppure delle iniziative del Comune di Firenze per le iscrizioni integrate on line e le nuove «app» a disposizione delle famiglie riassunte dall'assessore all'Istruzione, Rosa Maria Di Giorgi. Ma per diretta ammissione di Profumo queste idee e attività andranno ora messe a sistema. Senza dimenticare le tante criticità che stanno caratterizzando anche i primi giorni dell'anno scolastico 2012/2013 e che i sindacati ricordano quotidianamente: dai ritardi nelle nomine dei supplenti ai tanti posti di preside vacanti, fino all'edilizia scolastica che l'Anci definisce una vera «emergenza nazionale»

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