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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 11:17.

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A luglio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono aumentate di 4 miliardi (+10,6%) rispetto allo stesso mese del 2011. Nei primi sette mesi gli incassi sono cresciuti di 7,7 miliardi (+3,6%). Lo rende noto la Banca d'Italia nel Supplemento '"finanza pubblica, fabbisogno e debito" n. 47.

Le maggiori entrate hanno favorito il calo del debito pubblico. Il debito delle amministrazioni pubbliche di luglio è diminuito di 5,5 miliardi rispetto al mese precedente e risulta pari a 1.967,5 mld riflettendo essenzialmente l'avanzo di cassa registrato nel mese, pari a 5 mliliardi (5,5 miliardi escludendo la quota di pertinenza dell'Italia delle erogazioni effettuate dall'Efsf). Al netto di queste ultime, l'avanzo del mese è stato per 0,5 miliardi superiore a quello del corrispondente periodo del 2011.

Il monito della Banca centrale europea
Sulla tenuta del debito pubblico arrivano anche le previsioni della Bce nel bollettino mensile. «Le più recenti previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica per il periodo 2012-2015 del governo spagnolo e di quello italiano potrebbero rivelarsi troppo ottimistiche» e quindi la Bce, presenta degli scenari alternativi «meno favorevoli» per quanto riguarda la crescita del Pil, i tassi di interesse e il grado di realizzazione del consolidamento dei conti pubblici.

La Bce sottolinea anche che «i risultati dello scenario di base», quello più favorevole, «e di tutti gli scenari alternativi ad eccezione di quello di risanamento incompleto dipendono» in larga misura dall'ipotesi che i governi dei due paesi considerati conseguano il pareggio di bilancio strutturale nel medio termine, come previsto dal patto di stabilità e crescita«. Tale ipotesi, spiega la Bce, «è fondamentale per assicurare che il rapporto debito/pil ritorni su una traiettoria discendente allorché venga riassorbito l'output gap.

È evidente, quindi, «l'importanza che i governi rispettino gli impegni presi nell'ambito della governance europea e compiano i progressi necessari verso il pareggio di bilancio strutturale (e corrispondenti avanzi primari)», altrimenti «il mancato raggiungimento di questo obiettivo darà immediatamente luogo a rischi considerevoli per la sostenibilità del debito».

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