Nuovo ricovero per Vasco Rossi, colto da malore mentre era in vacanza in Puglia

BOLOGNA - La portavoce di Vasco Rossi rilascia solo una dichiarazione che smorza i toni dell'allarme sullo stato di salute del cantante: «Sono solo controlli di routine». Nient'altro, ma intanto l'ansia cresce e c'è chi non la pensa come lei.

«Questo nuovo ricovero non è un buon segnale. Vasco lo conosco da una vita e proprio per questo so che vita ha fatto e forse questo è il conto da pagare». A parlare è uno dei più stretti e storici collaboratori di Vasco Rossi, uno che il Komandante lo conosce da sempre e che, appresa la notizia del nuovo ingresso a Villalba del rocker , parla come se un po' se l'aspettasse. A domanda precisa: «Ma è grave? Guardi che qua non chiede solo la giornalista ma una che ha tutti gli album di Vasco è una che ci è cresciuta stonandone tutte le canzoni». «Non lo so, davvero. È un po' che non lo sento ma non stava bene».

Facile, consequenziale, preoccuparsi: era il 20 agosto 2011 quando il Blasco venne ricoverato per la prima volta nella clinica privata bolognese. Una clinica per vip e gente riservata, fatta di boiserie e receptionist da albergo a 5 stelle. Allora, tra voci mai confermate che si rincorrevano, c'era chi lo dava per spacciato, intubato, moribondo. Dopo oltre un mese di falsi allarmi la diagnosi fu ufficializzata: osteomielite ed endocardite. Due infezioni rispettivamente alle ossa e alla membrana che protegge il cuore. Tutto risolto, Vasco è guarito, dissero allora i medici. I fan che avevano stazionato sotto le finestre di Villalba se ne tornarono a casa sereni, pronti a comperare un biglietto per un prossimo tour.

Ma il tour, almeno questa estate (chè Vasco Rossi è uno da stadio pieno, quindi da date estive) non c'è stato. Solo una piccola rentrée l'8 settembre proprio a Castellaneta Marina (in provincia di Taranto), dove nella notte tra giovedì è stato di nuovo male e da dove ha fatto rientro a Bologna (in elicottero si dice, in realtà la sua portavoce Tania Sachs chiarisce che ha viaggiato in auto). Problemi respiratori: che può voler dire tutto e niente. Ma dalla clinica non trapela un'indiscrezione, non un dettaglio, anche minimo. Si sa solo che le condizioni di Vasco sono apparse tali a chi era con lui in Puglia da deciderne l'immediato rientro in clinica.

Fare elucubrazioni sulla salute del Komandante è giocoforza, dopo l'anno "strano" appena trascorso. Anno in cui - clippini su Facebook a parte - non si è visto in giro, anno in cui la Scala di Milano lo consacra ma lui manca la prima. E soprattutto anno in cui si sposa. Che a qualcuno che non ne conosce le idee potrebbe anche sembrare "normale". Ma Vasco ha sempre pensato che il matrimonio non fosse roba per lui e per Laura (Schmidt), sua compagna da una vita, sua moglie da pochi mesi. Poi la decisione e la cerimonia, se di cerimonia si può parlare, visto che erano presenti gli sposi, il figlio dei due, Luca, la mamma dello sposo e poche altre persone. Vasco si è sposato per regolarizzare la sua unione, è lui stesso a dirlo, per tutelare Laura e Luca. E tutti a chiedersi, perché?

Allora è vero il Blasco sta male e ha paura che morendo i suoi affetti possano venire defraudati di ciò che invece spetta loro, se non per diritto di legge, per diritto d'amore. Fa pensare anche che la decisione arrivi dopo la morte improvvisa, e senza testamento, di un altro artista bolognese: Lucio Dalla. Ma poi Vasco torna a postare un clippino in cui si vede a mollo in piscina a Castellaneta, felice e neanche tanto deperito e l'8 settembre il mini concerto. Allora il Komandante è tornato, è di nuovo sul palco. Sta bene, il peggio è passato: 5 giorni dopo il ricovero. Controlli? Aggravamento di uno stato di salute non buono? Non resta che aspettare, magari un clippino di Vasco dal suo letto di Villalba.

©RIPRODUZIONE RISERVATA