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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 21:52.

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L'accusa è pesante. Il trasferimento su depositi personali di fondi pubblici distribuiti in ben 13 conti, di cui 6 in Spagna, e 7 in Italia. Il tutto per pagare le proprie vacanze in resort lussuosi della Costa Smeralda (circa 30mila euro), sempre con soldi della Regione, per acquistare per uso personale un potente suv da 88mila euro, pur disponendo di due auto blu con autista, e per consumare cene a base di ostriche e champagne in ristoranti esclusivi.

Lui, tuttavia, ha smentito. Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio, è indagato dalla procura di Roma per peculato. Nei giorni scorsi, sui giornali è uscita la vicenda dei 120 invitati - tanti ce ne sarebbero in una ricevuta che lui comunque non riconosce come sua - nelle sale del PepeNero, ristorante di Capodimonte, che sul sito scriverebbe: «40 coperti, chiuso il lunedì». Si è parlato anche di 14 smart che Fiorito avrebbe affittato per l'ultima campagna elettorale. Fiorito, come detto, ha negato tutto, e anzi ha attaccato i colleghi di partitio. «Non ho mai pagato con soldi pubblici né viaggi né soggiorni di lusso - ha affermato -. Ogni operazione è stata regolarmente registrata in entrata e inserita nei bilanci, conservati presso il Consiglio». Riguardo ai bonifici intestati a se stesso, Fiorito ha aggiunge: «Sono i soldi che la Regione mi pagava per le mie tre indennità, da consigliere, da presidente della commissione Bilancio e da capogruppo. Controllate pure», ha detto ai giornalisti. Poi è passato ad accusare i colleghi di partito. «Ho rendicontato tutto: questi sono i rimborsi per le cene, cenette a due a base di ostriche. E questi per i ristoranti, serate con 120 invitati, peccato che ne potevano contenere al massimo 40. E vogliamo parlare dei buoni benzina? Rimborsi per 40 mila chilometri in un anno a gente che non si è mai spostata di casa. Ecco che con chi abbiamo avevo a che fare... con un presidente del consiglio regionale che ha due auto blu, una a Roma e l'altra a Cassino».

I movimenti di denaro, comunque, non sarebbero sfuggiti a Unicredit che a sua volta ha informato Bankitalia, che ha voluto vederci chiaro. Francesco Battistoni, che ha preso il posto di Fiorito come capogruppo alla Pisana, ha allora dato mandato a due tecnici di sua fiducia di esaminare i movimenti del conto, oggi chiuso. Nella relazione da marzo a giugno 2012 ci sarebbero 753 mila euro trasferiti dal conto Pdl ad alcuni conti di Fiorito, «di cui 314 mila sicuramente all'estero».

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