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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2012 alle ore 20:35.

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La quarta di copertina del settimanale satirico francese, Charlie Hebdo, in edicola domani, con nuove caricature del profeta Maometto (Ansa)La quarta di copertina del settimanale satirico francese, Charlie Hebdo, in edicola domani, con nuove caricature del profeta Maometto (Ansa)

Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha venduto 75mila copie oggi grazie alle vignette su Maometto ma ha provocato un'ondata di indignazione dall'Egitto al Marocco e dovrà rispondere in tribunale per le immagini «provocatorie e oltraggiose». La Lega Araba in una nota afferma che questo nuovo episodio potrebbe accrescere la situazione di instabilità nel mondo arabo e islamico innescata dalla diffusione del film blasfemo sulla vita di Maometto, L'Innocenza dei musulmani, costata la vita a quattro persone a Begasi fra cui il diplomatico Usa Chris Stevens. La Lega Araba lancia un appello a tutti i musulmani che si sentono offesi dalle vignette affinché «usino mezzi pacifici per esprimere il loro fermo rifiuto».I

Charlie Hebdo è così stato denunciato "per incitazione all'odio". Intanto stamane la Francia decideva di blindare i suoi simboli all'estero: ambasciate, consolati e scuole francesi resteranno chiusi venerdì, giornata di preghiera dell'Islam in una ventina di Paesi musulmani, come misura di precauzione dopo la pubblicazione di oggi, rende noto il Quai d'Orsay. Il portavoce del ministero degli Esteri francese precisa «non sono state ricevute minacce di alcun genere per nessuna struttura». «Preferiamo prevenire. Poi prenderemo le misure a seconda dell'evolversi della situazione», aggiunge il portavoce, confermando che sono state già prese misure di ordine generale per rafforzare la sicurezza e lanciati appelli a una maggiore vigilanza. Il giornale satirico francese è stato intanto denunciato «per incitazione all'odio» in Francia dopo la pubblicazione delle vignette sul Profeta Maometto, riferiscono fonti giudiziarie.

Protesta il ministro per il turismo marocchino, Lahcen Haddad: vignette «inutili e meschine: vanno ignorate». Protestano in Egitto i Fratelli musulmani che definiscono «un nuovo insulto» al Profeta la pubblicazione delle vignette su Maometto in Francia e chiedono provvedimenti appropriati al governo di Parigi. «Rifiutiamo e condanniamo le vignette francesi che disonorano il profeta e condanniamo qualsiasi azione che diffami quello che la credenza popolare ritiene sacro», si legge in un comunicato del Partito della Libertà e giustizia al potere in Egitto che fa capo alla Fratellanza. Ma la condanna arriva anche da Ahmed al Tayyeb, gran imam di al Azhar, il più importante centro teologico del mondo sunnita, al Cairo: la pubblicazione delle vignette su Maometto rientra fra quelle iniziative "sciocche" che "alimentano l'odio sotto la copertura della libertà" di espressione.

In Europa c'è chi parla di libertà di espressione «È stata presentata una richiesta per una manifestazione di protesta, ma sarà respinta», dichiara il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault alla radio Rtl. «Non c'è ragione - aggiunge - di lasciar entrare nel nostro Paese conflitti che nulla hanno a che vedere con la Francia, «Paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura» ma «se qualcuno si dovesse sentir offeso» dalle vignette su Maometto pubblicate dal settimanale satirico Charlie Hebdo «può ricorrere ai tribunali». C'è come il ministro degli Esteri italiano Terzi parla di inutili sensazionalismi dopo le proteste - dall'Egitto alla Libia all'Afghanistan - per il film L'Innocenza dei musulmani prodotto negli Stati Uniti e causa delle proteste che hanno causato la morte dell'ambasciatore Usa Stevens a Bengasi.

I disegni, ha anticipato ieri il sito de Le Figaro, mostrano Maometto in posizioni osé, non sono in prima pagina ma nella quarta di copertina. In piena ondata di violenze contro gli Usa per il film anti-Islam considerato oltraggioso, la pubblicazione di queste vignette preoccupa la polizia francese, che ha deciso di proteggere la sede del giornale a Parigi, già incendiata con una bomba molotov lo scorso novembre per uno speciale intitolato Sharia Hebdo. Intervenendo alla tv I-tele, il direttore di Charlie Hebdo, Charb, ha detto di non essere preoccupato per le conseguenze di questa iniziativa. Il direttore del giornale, già vignettista che si firma con il nome Charb, ha detto che i disegni «sconvolgeranno solo quelli che vorranno essere sconvolti».

Mentre in prima pagina c'è un disegno del direttore Charb in cui si vedono un rabbino che spinge un Imam in sedia a rotelle, con la scritta Intoccabili 2 - Non bisogna prenderci in giro. In piena ondata di violenze contro gli Usa per il film americano che ha fatto infuriare il mondo islamico, la pubblicazione di queste caricature rischia di incendiare ulteriormente una situazione già delicatissima e preoccupa il governo di Parigi. A partire, dal premier Jean-Marc Ayrault, che pur schierandosi a difesa della "libertà d'espressione", disapprova "qualsiasi eccesso", appellandosi allo "spirito di responsabilità di ciascuno". Mentre dal Cairo, il ministro degli Esteri, Laurent Fabius - rispondendo a chi chiedeva un commento sull'opportunità di pubblicare le vignette su Maometto - ha detto di essere "contrario ad ogni provocazione in questo periodo così sensibile". Nella vicenda, è intervenuto anche il rettore della Grande Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur, che ha lanciato un "appello alla calma". Intervenendo alla tv I-tele, Charb ha detto di non essere preoccupato per le conseguenze che potrebbero portare le nuove vignette. Ma la polizia francese ha deciso di rafforzare la protezione della sede del giornale a Parigi, già incendiata in passato. Lo scorso 2 novembre, la redazione di Charlie Hebdo fu data alle fiamme dopo che il giornale annunciò l'uscita di un numero speciale dedicato alle elezioni in Tunisia e alla vittoria degli islamisti, con una caricatura di Maometto in prima pagina, che prometteva "100 colpi di frusta se non morirete dal ridere!". Vietata la manifestazione di protesta contro il film ritenuto blasfemo sulla vita di Maometto, prevista per sabato a Parigi: lo ha annunciato il premier francese Jean-Marc Ayrault.

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