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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2012 alle ore 06:38.

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OCCUPY WALL STREET
Anniversario
con nuovi arresti
A New York la polizia ha arrestato 70 attivisti di Occupy Wall Street. I fermati facevano parte di un gruppo di qualche centinaio di persone che si erano radunate nel quartiere finanziario di New York per una protesta che celebra un anno di vita del movimento (nella foto). La polizia è intervenuta quando alcuni manifestanti hanno cercato di entrare nella sede della Borsa. Alcuni attivisti sono stati arrestati invece quando hanno cercato di dirigersi verso Zuccotti Park. «Il nostro messaggio è che i banchieri di Wall Street non possono andare al lavoro tutti i giorni senza pensare cosa le loro istituzioni stanno facendo al Paese», ha detto il portavoce del movimento, Mark Bray.
SIRIA
Allarme dall'Onu
su diritti umani
Infiltrazioni di "militanti jihadisti" dall'estero e violazioni dei diritti umani, da parte del regime e degli oppositori armati, in crescita al punto da superare le capacità delle Nazioni Unite di indagare. È il quadro del conflitto siriano illustrato da Paulo Pinheiro, presidente della commissione d'inchiesta dell'Onu, mentre i combattimenti proseguono in tutta la Siria. Secondo Pinheiro le forze governative si sono macchiate anche di crimini contro l'umanità. Ma un elemento particolarmente preoccupante è la «crescente presenza di elementi stranieri, tra cui militanti jihadisti», alcuni dei quali si stanno unendo alle forze antigovernative. Rapimenti e uccisioni sono in corso tra sunniti da un lato, e sciiti e alawiti dall'altro, e anche le minoranze, come cristiani e drusi, stanno organizzando gruppi di autodifesa.
MYANMAR
Amnistia
per 500 prigionieri
Più di 500 prigionieri verranno liberati a Myanmar, l'ex Birmania, per un'amnistia che il partito di opposizione di Aung San Suu Kyj spera comprenda anche qualcuno tra i 424 detenuti politici rimasti. Significativo il momento scelto per l'annuncio, a pochi giorni dalla prossima visita negli Stati Uniti di Thein Sein, il presidente birmano (nella foto) che sta dando il via alle riforme.
CINA
Bo Xilai, a processo
il suo accusatore
È cominciato in segreto a Chengdu il processo contro Wang Lijun, il superpoliziotto che ha denunciato le malefatte di Bo Xilai, l'ex-astro nascente del Partito comunista cinese caduto in disgrazia in quella che è stata definita la più grave crisi politica cinese degli ultimi 20 anni. Wang è accusato di defezione, abuso di potere e di corruzione. Il processo dovrebbe concludersi già oggi.

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