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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2012 alle ore 20:38.

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Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha lanciato un monito alla Spagna dal momento che i suoi partner europei esigeranno nuove riforme strutturali e misure di risparmio incisive nell'eventuale di richiesta di aiuti. Intervenendo alla Tv della Baviera, Juncker ha dichiarato che le condizioni richieste alla Spagna saranno «molto dure». Il ministro dell'Economia, Luis de Guindos, ha già provveduto la scorsa settimana ad adottare «tutte le misure finanziarie aggiuntive» necessarie per conseguire l'obiettivo del disavanzo di quest'anno (6,3% del Pil). Il presidente dell'Eurogruppo ha inoltre affermato che il governo spagnolo approverà entro la fine del mese un nuovo piano nazionale di riforme strutturali, come raccomandato dall'Ue nel calendario di attuazione.

Nelle ultime settimane é aumentata la pressione sul governo di Mariano Rajoy per sollecitare l'aiuto al fondo di salvataggio della zona euro. Gli esperti prevedono ulteriori turbolenze sul mercato obbligazionario se il governo spagnolo ritarderà nella richiesta. Da Madrid però preferiscono aspettare di conoscere con chiarezza quali saranno le conseguenze del piano di salvataggio, come sottolineato oggi dal vicepresidente Soraya Saenz de Santamaria.

I problemi interni di Rajoy
La Spagna «non negozierà mai con i terroristi». Lo ha ha detto il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy durante un discorso nei Paesi Baschi, in occasione di una commemorazione per una vittima del gruppo armato Eta assassinato nel 1997. «Il governo non cederà mai, mai, a qualsiasi tipo di ricatto da parte di coloro che hanno praticato e incoraggiato il terrore, mai», ha detto Rajoy, ribadendo la posizione di Madrid a un mese dalle elezioni regionali nei Paesi Baschi, dove la sinistra indipendentista potrebbe trovarsi in posizione di forza.

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