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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2012 alle ore 08:26.

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Mentre a Parigi le costole estirpate del Milan si pavoneggiano regalando al PSG di Ancelotti i primi tre punti contro la Dinamo Kiev, il Milan si affanna cercando di rimuovere il blocco psicologico che frena testa e gambe. Ibra e Thiago Silva in gol, San Siro fischia il primo e applaude l'altro quando scorrono le immagini sul maxischermo, poi ripiomba nell'incubo di un Milan che non sa più vincere sul proprio campo.

Della tanto attesa svolta, neanche l'ombra, come sottolineano i fischi impietosi che piovono dagli spalti. Un solo pericolo creato in 90' contro un Anderlecht più che abbordabile un colpo di testa di El Shaarawy respinto dal portiere Proto. I belgi non hanno prodotto nulla di più ma si sono concentrati sulla fase difensiva e alla fine è andata senz'altro meglio a loro che si portano a casa un punticino prezioso. La situazione nel girone si complica ulteriormente visto che Spalletti, con il suo Zenit è caduto a peso morto nella trappola del Malaga (3-0). Impietoso insistere nei paragoni ma sono quelli che tangono in gioco Allegri.

Pazzini, schierato come unica punta con Emanuelson e Boateng a supporto, non è Ibra, e non è certo colpa del tecnico toscano. Tutt'al più avrebbe potuto anticipare l'ingresso in campo di un secondo attaccante. Il ‘faraone', subentrato a mezz'ora dalla fine, ha dato un po' di linfa al reparto offensivo aprendo qualche spazio in più. L'Anderlecht prende subito l'iniziativa e mette il Milan in difficoltà dopo 10' con una conclusione da fuori di Kljestan che richiede l'intervento di Abbiati. I rossoneri si vedono in avanti solo con un diagonale di Flamini deviato in corner mentre il ‘pazzo', troppo statico, non riceve uno straccio di pallone dai compagni. Ancora un'occasione per parte con Gillet ed Emanuelson ma nulla che crei seriamente problemi ai due portieri. La ripresa comincia con le stesse premesse.

L'Anderlecht si arrocca ancora di più e non passa uno spillo e i belgi provano anche a sorprendere Abbiati con un destro di Biglia che termina alto. La possibile svolta sta nella staffetta Boateng-El Shaarawy. Il ghanese non gradisce ma tant'è, non è il momento di preoccuparsi dei capricci dei singoli. Il nuovo entrato vivacizza la manovra, punta l'uomo partendo da sinistra e trova l'unico inserimento pericoloso della partita su un cross di Antonini, schiaccia di testa ma Proto ha riflessi felini. La fiammata rossonera è di breve durata e si spegne con un pallone mancato a pochi passi dalla rete da Pazzini su suggerimento di De Sciglio. Il resto è un blando e infruttuoso tentativo di scardinare la difesa ben ordinata dei belgi.

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