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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2012 alle ore 11:40.

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L'estrapolazione di un'osservazione epidemiologica richiede «estrema cautela» perché «in una zona come quella di Taranto che ha avuto cinquant'anni di industrializzazione sviluppatasi quasi in assenza di regole ambientali, è assolutamente atteso che ci sia un eccesso di patologie legate all'inquinamento». Così il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervenuto a Radio Anch'io su Radiouno, conferma l'intenzione di querelare il Verde Angelo Bonelli dopo la diffusione dei dati dell'Istituto superiore della Sanità relative alle morti per tumore della popolazione di Taranto.

«Si stanno manipolando con grande spregiudicatezza dati incompleti», ha aggiunto il ministro, «e si sta creando una pressione sulla popolazione e sulle autorità competenti, ma non c'è nessuno oggi che sulla base dei dati disponibili può dire che ci sia una relazione tra le attività attuali dell'Ilva e lo stato di salute della popolazione».

L'estrapolazione dei dati che «si riferiscono al passato di Taranto», ha continuato Clini, «alla situazione attuale è un'operazione assolutamente ardita perché mancano oggi i dati che si riferiscono per esempio all'ultimo periodo. E poiché abbiamo bisogno di trasparenza e responsabilità e siccome l'obiettivo è quello risanare l'ambiente a Taranto, noi dobbiamo essere concentrati su questo».

Il ministro: sui dati nulla di nascosto
E incalza: «Non c'è nulla si segreto e di nascosto: l'unica cosa esplicita è che si stanno manipolando dati incompleti e ancora provvisori. I dati che l'Iss ha comunicato al gip, ha osservato il ministro», sono dati preliminari che aggiornano lo studio "Sentieri" che riguarda le analisi epidemiologiche tra il 1985 e 2002. «Quindi, ha proseguito», c'è un aggiornamento di questi dati, e come è stato detto pubblicamente dal ministero della Salute due giorni fa sono in corso di valutazione di aggiornamento».

Per Clini le informazioni fornite dall'Iss e i dati già pubblicati e presentati nei giorni scorsi «mettono in evidenza che c'è ancora da lavorare perché sono dati aggregati, che non consentono in maniera chiara di stabilire un nesso di causualità». Per esempio, ha spiegato il ministro, «il numero relativamente elevato di mesoteliomi della pleura, cioè di tumori legati all'amianto, potrebbe essere stato provocato dall'attività del cantiere navale dell'arsenale di Taranto, che ha operato per trent'anni in città: sono malattie che hanno un tempo di latenza di 30-40 anni».

La reazione dei Verdi: Bonelli oggi a Roma mostra le carte
Immediata la risposta dei Verdi. Dopo l'annuncio di Clini di aver dato mandato all'Avvocatura di Stato di querelare Angelo Bonelli, oggi a Roma il leader ecologista mostrerà i documenti contenenti i dati sui quali il ministro dell'Ambiente ha minacciato querela. L'appuntamento è alle 14,30 nella sala stampa della Camera dei Deputati, a Palazzo Montecitorio.

Nuovi dati sui quartieri di Taranto: mortalità fino al + 27%
Intanto, uno studio epidemiologico rivela nuovi dati: a Taranto la mortalità per tutte le cause aumenta dell'8-27% (a seconda dei quartieri), mentre i tumori maligni sono in crescita del 5-42%, le malattie cardiovascolari del 10-28%, e le malattie respiratorie dell'8-64%.

I rischi maggiori vicino agli impianti
Inoltre, i ricoveri e la mortalità sono più alti nei quartieri più vicini agli impianti: lo afferma lo studio pubblicato su Epidemiologia e Prevenzione, dell'Associazione italiana di epidemiologia, che ha anticipato la pubblicazione dei dati sui quartieri di Taranto. È il primo articolo scientifico pubblicato ed è basato su una parte consistente dei dati alla base della perizia epidemiologica svolta da Biggeri, Forastiere e Triassi per il gip dei Taranto Todisco, nelle mani della magistratura dal 30 marzo.


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