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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2012 alle ore 18:34.

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L'inchiesta approdata all'inizio dell'estate a Busto Arsizio coinvolge ora anche Finmeccanica e non più solo il suo amministratore delegato, Giuseppe Orsi, il cui nome era già stato iscritto nel registro degli indagati quando il procedimento era ancora di competenza della Procura di Napoli che l'ha trasmessa a Busto per volere della Procura generale della Cassazione.

Il procuratore applicato della cittadina lombarda, Eugenio Fusco, ha infatti iscritto Finmeccanica nel registro degli indagati sulla base della legge 231 del 2001 che impone alle aziende dei modelli organizzativi che impediscano la commissione di illeciti. E l'accusa per la società è la stessa ipotizzata nei confronti di Orsi e di altri sei manager attivi in Italia e all'estero: corruzione internazionale e istigazione alla corruzione. L'iscrizione di Finmecanica è un modo di procedere che Fusco ha adottato in numerose altre inchieste di carattere economico-finanziario quando, da componente dell'apposito pool in Procura a Milano, ha affrontato altre inchieste che vedevano coinvolte società il cui management era accusato di corruzione. La vicenda di cui si occupa la Procura di Busto è l'appalto, ottenuto nel 2010, per la fornitura di dodici elicotteri al governo indiano da parte di Agusta Westland, controllata da Finmeccanica, e di cui era allora amministratore delegato proprio Orsi.
Con Orsi sono indagate altre sei persone: tra queste il successore di Orsi in Agusta Westland, Bruno Spagnolini, e due consulenti di Finmeccanica sospettati di aver effettuato materialmente il pagamento delle tangenti a pubblici ufficiali indiani ancora in via di identificazione, Attilio Garavaglia e Luciano Fava e tre intermediari: Guido Ralph Haschke, il suo socio, Carlo Gerosa e Cristian Mitchell.


Dell'affaire indiano da oltre cinquecento milioni di euro, una cinquantina sarebbero serviti a pagare tangenti per assicurarsi la commessa. Era stato l'ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica dell'era di Pierfrancesco Guarguaglini, Lorenzo Borgogni, a parlare di presunte tangenti ai pm napoletani. Parte di questo denaro, sempre secondo Borgogni, sarebbe poi finito alla Lega Nord.

Il Carroccio ha sempre smentito ogni coinvolgimento e il suo segretario, Roberto Maroni, nei giorni scorsi è stato in procura a Busto Arsizio per depositare una denuncia per calunnia nei confronti di Borgogni. Finmeccanica e Agusta, da parte loro, si dichiarano del tutto estranee alle ipotesi di reato e sottolineano che "l'avviso di garanzia è "un atto consequenziale alle indagini in essere".


La società si dichiara estranea ai reati contestati
Finmeccanica e AgustaWestland "dichiarano la propria completa estraneità rispetto alle ipotesi di reato" oggetto dell'inchiesta condotta dalla procura di Busto Arizio. È quanto si legge in una nota, nella quale si sottolinea che "l'informazione di garanzia è un atto consequenziale alle indagini in essere".
"In riferimento alle notizie comparse oggi su alcuni media - sottolinea la holding, nel comunicato - si precisa che è stata notificata a Finmeccanica e ad AgustaWestland un'informazione di garanzia dalla quale risulta che le società sono indagate per responsabilità amministrativa ai sensi dell'art. 25 del Decreto Legislativo 231/01, in relazione al reato presupposto di cui agli artt. 110, 319 e 322 bis del codice penale (concorso in corruzione internazionale - ndr), con riguardo ad una fornitura in India di 12 elicotteri da parte di AgustaWestland".
Al riguardo, "Finmeccanica ed AgustaWestland, nel sottolineare che l'informazione di garanzia è un atto consequenziale alle indagini in essere, dichiarano la propria completa estraneità rispetto alle ipotesi di reato oggetto dell'indagine cui l'informazione di garanzia si riferisce".

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