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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2012 alle ore 16:46.

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Bisogna estendere le norme sul lavoro per il settore privato anche al pubblico impiego: lo ribadisce il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenuta ad un convegno dell'Ocse sulle riforme in corso a Roma. «La normativa per il privato - afferma - deve essere estesa anche al pubblico impiego tenendo conto delle sue specificità». «Penso veramente - ha detto il ministro - che, tenendo conto delle specificità che il pubblico impiego ha, la normativa che abbiamo creato per il lavoro privato debba essere estesa anche al pubblico impiego».

L'articolo 18 dello statuto dei lavoratori «era un tabù intoccabile ma è stato modificato in maniera laica, non ideologica». Lo afferma il ministro del Lavoro. «Non siamo intervenuti per ingraziarci gli imprenditori o per attaccare i sindacati - spiega - ma per rispondere agli interessi del Paese e tra questi ridurre le incertezze sulle cause di lavoro e l'area La gente non critica il nostro cambiamento dell'articolo 18 ma critica i giudici». Parlando della riforma del lavoro, Fornero ha spiegato che «la principale critica» che viene rivolta «é che con i nostri giudici ci sarà sempre il reintegro. Ma non é che con la riforma del lavoro cambiamo i giudici». Secondo il ministro, «non può essere che il governo fa una riforma sul presupposto che una categoria come quella dei giudici non sappia fare il suo lavoro: questo - ha concluso - è inaccettabile in un Paese civile».

«Condivido ed è quello che cercheremo di fare cominciando proprio con la flessibilità in entrata. Stiamo riflettendo, martedì ne parlerò con i sindacati». Così il ministro della Pa, Filippo Patroni Griffi, a margine del convegno dell'Ocse, ha risposto ai cronisti che gli chievedano un commento alle parole del ministro Fornero che auspica l'estensione della riforma del lavoro anche per il pubblico impiego.

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