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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2012 alle ore 19:27.

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NEW YORK - Mario Monti ha incontrato Barack Obama ai margini dell'Assemblea Annuale delle Nazioni Unite. Un incontro, in occasione del ricevimento organizzato ieri sera dal presidente americano allo storico albergo Waldorf Astoria, «breve, come le circostanze impongono, con uno scambio di cordialità». Ma sufficiente a riaffermare temi essenziali: «I progressi dell'Europa, che interessano molto all'America e a Obama». Parlando dell'Italia il presidente del Consiglio, durante una pausa dei lavori appena cominciati della 67esima Assemblea Generale, ha sottolineato quanto sia oggi importante essere presenti dopo che per due anni è mancata una partecipazione di Roma a livello di capo del governo. I suoi tre giorni all'Onu, ha detto, «saranno l'occasione per favorire una migliore conoscenza e percezione» del paese, anche attraverso incontri bilaterali.

Monti ha affermato che l'Italia «può risanare se stessa e crescere nel nuovo quadro europeo al quale concorre». E tra i primi appuntamenti bilaterali incoraggianti ha citato l'incontro con il primo ministro del Qatar: «Abbiamo registrato grande interesse per i cambiamenti positivi in corso nell'economia italiana e disponibilità a grandi investimenti, che del resto sono già in corso», ha spiegato. Monti ha aggiunto di aver «discusso per concretizzare altri progetti in vista della mia visita in Qatar a metà novembre».

Il premier italiano, parlando ai giornalisti dal Giardino delle Rose delle Nazioni Unite lungo l'East River, ha anticipato il contenuto del suo discorso all'Assemblea, previsto per domani, invocando un ruolo di maggior rilievo dell'UE: «Percorrerò i punti centrali della politica estera italiana, legandoli all'impegno dell'Italia affinché l'Unione Europea sia un attore sempre più incisivo in un quadro di stabilità interna e sia partecipe degli sforzi sul piano multilaterale per la pace e la prosperità».

Riferendosi all'intervento odierno di Obama all'Onu, Monti ha affermato che «il presidente ha parlato poco d'Europa, ma dell'Europa ha detto che è stata la zona più devastata nel mondo da una tragica guerra mondiale, e ora è portatrice di unità e pace. Non sempre ciò di cui si parla meno è ciò che crea più problemi«. Nel discorso del presidente americano Monti ha particolarmente apprezzato «l'assoluta coerenza con la quale, partendo dall'assassinio dell'ambasciatore statunitense a Bengasi due settimane fa, con una logica serrata, ha sottolineato l'importanza della tolleranza, del rispetto del diritto di parola per tutti, dei diritti di religione e umani».

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