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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 13:10.

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Nella foto, Artur Mas, da due anni presidente della Generalitat de Catalunia (AFP Photo)Nella foto, Artur Mas, da due anni presidente della Generalitat de Catalunia (AFP Photo)

«Cabeza fría, corazón caliente»: così viene definito dai media spagnoli Artur Mas, 56enne nato a Barcellona, da due anni presidente della
Generalitat de Catalunia. Forte del milione e mezzo di persone (su 7,5 di abitanti) che l'11 settembre si sono riversate sulle strade della città catalana per una manifestazione fortemente indipendista al grido di "Catalogna stato d'Europa", Artur Mas i Gavarró ha annunciato le elezioni anticipate per il 25 novembre per ribadire «l'autodeterminazione» della regione da lui presieduta. In un discorso fiume di un'ora e mezza Mas ha rivendicato l'autonomia finanziaria della Catalogna, un tempo traino dell'economia spagnola e ora tra le regione più colpite dalla crisi della Spagna, con 44 miliardi di debiti.

Ma chi è l'uomo che sta sfidando a duello Rajoy?
Artur Mas nasce a Barcellona il 31 gennaio del 1956, da una famiglia di industriali: il nonno era uno dei fondatori di Magomo, una fabbrica di 300 dipendenti specializzata nella realizzazione di ascensori e montacarichi. Dopo aver frequentato il prestigioso Liceo Francés y Aula, frequenta l'università di Economia, prendendosela comoda (ha anche ammesso di aver fumato marjuana). Negli anni Ottanta a un matrimonio di un compagno di studi incontra Helena Rakosnik, catalana di origine polacche, che poco dopo diventerà sua moglie e da cui avrà tre figli Patrícia, Albert e Artur.
Prima della laurea lavora per cinque mesi al Dipartimento del Commercio del Governo, poi sceglie l'azienda di famiglia. Parla correntemente oltre al catalano, lo spagnolo, l'inglese e il francese. Nel 2001 la svolta: entra in politica chiamato da Jordi Pujol, -è stato per più di vent'anni presidente della Catalogna-, che lo sceglie come erede. Nel 2010, dopo nove anni di attesa, la poltrona diventa sua. E' un uomo abitudinario da sempre, dorme sei ore per notte, fa colazione solo con frutta da quando, 15 anni fa ha abbandonato il caffè e il té, va in vacanza sempre a Minorca, nello stesso posto dove passava le vacanze con i genitori. Tutte le domeniche alle 8,30 va a messa nella chiesa di San Ildefonso e quando può si concede delle nuotate in piscina pubblica. Europeista convinto, è presidente del CiU, (Convergència i Unió) partita nazionalista catalano.

Secondo la giornalista e politica catalana, vicina alla causa indipendista, che gli ha dedicato un libro nel 2010 «La mascara del rey Artur» ora il metodico economista è pronto a togliersi la maschera e a fare la differenza:«Una volta scelto il cammino, non tornerà più indietro». L'ex allenatore del Barcellona Pep Guardiola e il 79% dei catalani sono già con lui.

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