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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 16:20.
L'ultima modifica è del 26 settembre 2012 alle ore 14:17.

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Il gip dice no al piano dell'azienda. Bocciato il mantenimento di una produzione minima. Nella foto Patrizia Todisco (Ansa)Il gip dice no al piano dell'azienda. Bocciato il mantenimento di una produzione minima. Nella foto Patrizia Todisco (Ansa)

Il gip di Taranto Patrizia Todisco ha detto no al piano formulato dall'Ilva di interventi immediati per il risanamento degli impianti inquinanti. No anche al mantenimento di un minimo di produzione chiesto dall'azienda. La decisione è contenuta nel provvedimento in 15 pagine depositato poco fa dal giudice in cancelleria. La richiesta di poter produrre al minimo era correlata al piano aziendale da 400 milioni di euro presentata dal presidente dell'Ilva Ferrante. Nel provvedimento si legge: «non c'è spazio per proposte al ribasso da parte dell'Ilva circa gli interventi da svolgere e le somme» da stanziare. «I beni in gioco, salute, vita e ambiente e anche il diritto a un lavoro dignitoso ma non pregiudizievole per la salute di alcun essere umano, lavoratore compreso, non ammettono mercanteggiamento». La replica del ministro dell'Ambiente Clini: spero che la decisione del gip non interferisca con la legge.

Ferrante (Ilva): «Il nostro piano era serio»
«Il nostro programma era serio. È stato giudicato viceversa sconcertante. Il che mi sorprende», è la replica del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, parlando con i giornalisti all'interno dell'azienda dove erano radunati anche gli operai che lo hanno accolto con un applauso.
«Mi sorprende - ha aggiunto - che in un atto di giustizia si senta questa parola, sconcertante, davanti ad un impegno veramente serio da parte nostra. Io ripeto che quelli erano dei primissimi interventi, non era il piano definitivo. Ed erano interventi che in grande misura coincidevano con quello che ci chiedeva la stessa autorità giudiziaria e i custodi". Ferrante, prima di tornare in azienda ha partecipato a un incontro con Confindustria e i sindacati nella sede tarantina dell'organizzazione degli imprenditori.

Il gip: no a libertà per Emilio e Nicola Riva
Il gip Todisco ha respinto anche le richieste di rimessione in libertà avanzate dai legali di Emilio e Nicola Riva, ex presidenti dell'Ilva, e di Luigi Capogrosso, direttore fino allo scorso mese di giugno dello stabilimento siderurgico tarantino. I tre sono agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso.

I sindacati: andiamo verso lo sciopero
Il segretario provinciale della Fim Cisl, Mimmo Panarelli, dopo aver parlato con i delegati di fabbrica che questa mattina hanno avuto un confronto con il dirigente del personale dell'acciaieria, ha annunciato l'ipotesi di una reazione da parte dei sindacati: «Stiamo lavorando per cercare di fare uno sciopero nella giornata di domani - ha detto - ma ne stiamo ancora discutendo e attendiamo di incontrare questo pomeriggio alle 16 il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante».

Clini: spero che la decisione del gip non interferisca con la legge
«Spero che la decisione del gip non interferisca con la procedura prevista dalla legge italiana». È il commento del ministro dell'Ambiente Corrado Clini, intervenuto al question time alla Camera. «Chiederemo a Ilva di cominciare a rispettare adesso, con 4 anni di anticipo, quanto sarà stabilito nell'Autorizzazione integrale ambientale, per l'adeguamento degli impianti di Taranto, che stiamo completando in questi giorni».

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