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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2012 alle ore 13:48.

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Oltre all'indennità di funzione – da un minimo di 2.735,72 euro, al netto delle ritenute fiscali e delle trattenute per il consigliere semplice, a un massimo di 4.911,70 euro per presidente della Giunta e del Consiglio regionale – i consiglieri hanno diritto a rimborsi per le spese sostenute in relazione ad ogni giorno di presenza effettiva ad una o più riunioni istituzionali. In questo caso, l'indennità di presenza è pari a 122,07– oltre che un rimborso chilometrico relativo al percorso compiuto per partecipare ad una sola delle riunioni stesse, calcolato moltiplicando il doppio della distanza tra la residenza del consigliere interessato e il capoluogo di regione o la sede della riunione di carattere istituzionale.

Ma non è finita qui: ai consiglieri piemontesi è inoltre attribuito un rimborso forfettario mensile che raggiunge circa 2.400 euro (corrispondente ad 8 indennità di presenza, per un importo complessivo di 976,56 euro, e a un rimborso forfettario per tutti i Consiglieri per una percorrenza di 3000 km, che si aggira sui 1.500 euro). A questa somma si aggiunge, per chi non risiede a Torino, sempre a forfait, 8 rimborsi relativi al doppio del percorso effettuato dal comune di residenza al capoluogo della regione.

Fatti due conti, un consigliere regionale "semplice" può arrivare a percepire, tra indennità e rimborsi forfettari, oltre 5.000 euro a cui sommare, ancora, indennità di presenze, rimborso chilometrico e forfait "fuori sede".

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