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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2012 alle ore 10:57.

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Lo scorso 11 settembre il Parlamento Europeo ha approvato – con 665 voti favorevoli e 9 contrari - delle modifiche relative al monitoraggio dei farmaci la cui sicurezza è ritenuta dubbia, affinché possano essere identificati da chi li prescrive e chi ne deve fare uso.
Oltre al bollino nero che ne facilita il riconoscimento visuale sono previste norme sulla trasparenza per chi produce farmaci; se un'azienda ritira un medicinale deve dichiarare se lo fa per motivi di sicurezza e, così fosse, tutti gli Stati membri dovranno comportarsi di conseguenza. Le case farmaceutiche non potranno quindi più limitarsi a citare i classici motivi commerciali, come fino ad oggi accaduto, al momento del ritiro di un prodotto dal mercato.

All'origine di queste misure i rischi per la salute ritornati alla ribalta dopo il caso Mediator, il farmaco francese contro il diabete che, si sospetta, abbia causato tra i 500 e i 2mila decessi. Commercializzato in Europa a partire dal 1999 era stato ritirato dalla vendita in diversi Paesi (Italia inclusa) a partire dal 2003 ma era rimasto sugli scaffali delle farmacia francesi fino al 2009.

L'entrata in vigore delle norme, prevista per il primo giorno del 2013, costringe già da oggi le aziende farmaceutiche a sottostare all'iter dei controlli imposti dall'Agenzia europea per i farmaci, responsabile della catalogazione dei medicinali la cui sicurezza risulta dubbiosa.

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