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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2012 alle ore 21:41.

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Sulle regole per le primarie del Pd c'è chi prevede una composizione della frattura Bersani-Renzi. Altri dicono che non ci saranno aperture: le regole sono queste e Renzi dovrà accettarle. Con tutto il carico di interrogativi che un percorso del genere comporta. Renzi userà l'arma delle nuove regole per far saltare il tavolo e correre da esterno? Stasera il sindaco ha assicurato che se perderà le primarie non farà «un altro partito». E ha messo sul tavolo le sue condizioni: no alla pre-registrazione. «Facciamo l'albo degli elettori, mi va bene. Siamo favorevoli anche al fatto che gli elenchi siano pubblici, va bene anche il doppio turno» ma «la pre-registrazione no».

Una regola che restringe il campo dei partecipanti e «impedire a chi ieri ha votato Berlusconi di poter votare alle primarie del Pd è un
capolavoro del tafazzismo». Un punto di mediazione accettabile per Bersani? Fino a stasera non si registravano aperture in questo senso del quartier generale del segretario. La polemica di Renzi viene giudicata dall'entourage del segretario "pretestuosa", una "campagna mediatica". Si sottolinea che le regole fin qui elaborate "sono state pensate per garantire il massimo di trasparenza e partecipazione". E che questo, a quanto si apprende, dovrebbe rivendicare Bersani sabato all'assemblea
all'Ergife. Mediatore fra i due pare sia Walter Veltroni, l'ex-segretario mantiene la sua neutralità' nella contesa, ma oggi pomeriggio in un lungo incontro al Pd con Bersani, avrebbe ribadito al segretario la preoccupazione, gia' esplicitata ieri, dei rischi che il Pd corre da una contesa così aspra e spronato a non restringere la partecipazione.

Gli schieramenti
Intanto si muovono i parlamentari che sostengono Renzi. Oggi in 28 hanno sottoscritto un appello in cui si chiede che la primarie siano aperte. Le primarie sono una "grande opportunita'" che "non va sprecata con regole e modalita' di svolgimento che invece di favorire la partecipazione piu' ampia possibile si propongano di limitarla", scrivono rivolgendosi direttamente a Bersani, i parlamentari renziani. Tra questi Mario Adinolfi, Mario Barbi, Anna Paola Concia, Roberto Della Seta, Paolo Gentiloni, Roberto Giachetti, Pietro Ichino, Salvatore Vassallo. Un contro-documento e' stato invece firmato un gruppo di 9 parlamentari ex-popolari. Chiedono "regole serie e procedure chiare alle primarie, per evitare eventi incresciosi e salvaguardare il diritto della maggioranza degli elettori a vedere nitida e senza ombre l'affermazione del candidato vincente". Dice Beppe Fioroni: "Le primarie non sono un autobus: ci sono delle regole e si partecipa se si sottoscrive una carta di intenti senza pregiudiziali".

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