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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2012 alle ore 16:17.

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(LaPresse)(LaPresse)

Una sentenza mite, forse più di quanto ci si aspettasse alla vigilia dentro le mura vaticane. Ma l'annuncio che la grazia del Papa è praticamente firmata, quello era scontato. Con la condanna a un anno e mezzo di reclusione inflitta dal Tribunale vaticano a Paolo Gabriele si è chiuso solo il primo atto di una vicenda che non mancherà di tenere banco nei prossimi mesi, rivelare risvolti inediti e svelare (ma questo è più difficile prevederlo) scenari ben più complessi, come lo spionaggio internazionale.

Non è stato infatti dissipato il dubbio che è presente dall'inizio: per conto di chi agiva il maggiordomo, visto che è dal 2006 che rubava o fotocopiava documenti riservatissimi, che lo stesso Papa ordinava di distruggere? Sino all'ultimo si è ribadito che non c'era complici, ma non si è escluso che i documenti trafugati prendessero altre strade, oltre a quelle del confessore e del giornalista che li ha pubblicati in un libro di successo.

La magistratura vaticana ha voluto adempiere a volontà superiori chiudendo il processo a tempo di record e con il minor danno collaterale possibile. Spianando cioè la strada alla grazia ed evitando così che Gabriele debba essere trasferito in carceri italiane, con prevedibili rischi di rivelazione da parte del "detenuto" di nuovi dettagli.

Ma l'inchiesta sui Vatileaks continua: tra un mese inizierà il processo al tecnico informatico Claudio Sciarpelletti, procedimento che per quanto apparentemente minore potrebbe rivelare nuovi risvolti, visto che saranno chiamati a testimoniare esponenti importanti della Curia, tra cui un monsignore della segretarie di Stato che ricopre incarichi sensibili. Non solo. Dovrebbe proseguire l'indagine e sullo stesso Gabriele su possibili nuovi reati, specialmente quello a danno del Vaticano( violazione di segreti di Stato e l'attentato alla sicurezza dello Stato), reati per i quali le pene sono ben più alte del furto aggravato.

Ma ora la parola d'ordine dentro le mura leonine è chiara: domani si apre il Sinodo sull'evangelizzazione, evento-chiave del 2012, e dall'Appartamento l'input è di concentrarsi su quello.

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