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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2012 alle ore 20:15.

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La politica deve rispecchiare tutta la società, quindi «la politica non deve essere di persone solo preparatissime». È la convinzione di Nicole Minetti, che è stata intervistata da Alessio Vinci a "Domenica Live" su Canale 5. «Io - ha risposto sull'origine della sua carriera come consigliera regionale del Pdl in Lombardia - nasco come una giovane che si è sempre interessata di politica fin da ragazza, ero una militante nella mia città, Rimini». Si merita dunque il posto al Pirellone? «Assolutamente sì, perché sono una giovane con tanta voglia di fare», ha risposto Minetti, che è stata eletta nel 2010 nel listino Formigoni.

Quanto alle polemiche sui costi della politica, la consigliera del Pdl ha spiegato di guadagnare «intorno agli 8.500 euro» e che potrebbe vivere anche con la metà: «L'ho fatto in passato e lo rifarei».

Minetti: mi dimetterei, ma solo se il partito me lo chiedesse
Le dimissioni? «Non nego che è una cosa a cui penso», ma «se ci sono motivazioni valide» da parte del partito, ha aggiunto Nicole Minetti in tv. Dai vertici del Pdl, ha poi tenuto a precisare la consigliera regionale lombarda, di persona «a me non l'ha mai chiesto nessuno» di dimettermi. «Se Angelino Alfano lo chiederà a me personalmente - è stata la sua argomentazione -, sarebbe una cosa di cui si può parlare».
«Ricevo tante telefonate di persone che vogliono sapere se mi dimetto, ma non dai diretti interessati - ha sostenuto Minetti, che è imputata nel processo Ruby bis, rispondendo al conduttore Alessio Vinci -. Io non ho ricevuto richieste vis a vis di dimettermi». «Alfano? Ha risposto a una domanda in televisione, non argomentando peraltro la risposta».

Minetti, insomma, non ha detto chiaramente che cosa deciderà di fare nelle prossime settimane, ma ha spiegato quale sarà il suo atteggiamento. «Nel momento in cui mi venisse chiesto un passo indietro - ha detto la consigliera Pdl in Regione Lombardia - lo prenderei in considerazione e non poco». Ma finora, ha ribadito, «non sono state sufficienti le argomentazioni».
«Da una parte - ha continuato - mi chiedo: perché dovrei dimettermi? Che cosa ho fatto di male?». Dall'altra, ha concluso se le argomentazioni non si baseranno «su spazzatura», «può anche essere che l'accanimento mediatico che c'è stato metta in difficoltà il mio partito».

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