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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2012 alle ore 06:38.
Mercoledì arriva in aula alla Camera la delega fiscale. Approvata venerdì dalla commissione Finanze, la riforma deve affrontare l'esame dell'assemblea prima di spostarsi al Senato. Sul Parlamento si preme da più parti perché si arrivi in tempi celeri all'approvazione del disegno di legge.
Così come si spinge per il via libera alle misure contro la corruzione, ora sotto la lente del Senato. Il Ddl, che la scorsa settimana ha trovato la quadra (seppure non senza malumori) grazie agli emendamenti presentati dal ministro della Giustizia, Paola Severino, dovrebbe approdare mercoledì nell'aula di Palazzo Madama. Domani è atteso, infatti, il via libera delle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia. L'accordo politico raggiunto sembra scongiurare il ricorso all'ennesimo voto di fiducia, che il Governo aveva annunciato pur di far arrivare al traguardo una riforma che ci chiede – come ha di recente ricordato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – anche l'Unione europea.
Sempre a Palazzo Madama, l'aula ha in calendario domani la discussione sulle quote rosa negli organi regionali e locali e il rendiconto dello Stato, Ddl entrambi già approvati dalla Camera.
Ritornando a Montecitorio, oggi arriva in aula il disegno di legge sugli esodati, che deve trovare un rimedio per quanti sono rimasti in mezzo al guado dopo la riforma del sistema pensionistico. Il Ddl è stato licenziato giovedì scorso dalla commissione Lavoro, che ha proposto un testo unificato.
Intanto si arricchisce il pacchetto di decreti legge. Al momento all'esame del Parlamento c'è solo la riforma sanitaria, che è in commissione Affari sociali della Camera. Il Dl sul risanamento ambientale e la riqualificazione territoriale di Taranto è stato, infatti, approvato definitivamente dal Senato mercoledì scorso. Sono, però, in procinto di sbarcare i due decreti legge che hanno ricevuto il via libera dal Consiglio dei ministri di giovedì scorso. Si tratta del Dl sviluppo bis, con misure sull'agenda digitale e le start up innovative, e dell'altro decreto sul contenimento dei costi della politica delle Regioni.
Mentre si aspetta ancora un testo della riforma elettorale che mandi in soffitta il cosiddetto "Porcellum", le Camere proseguono l'esame di disegni di legge non di secondo piano. È il caso della Comunitaria 2012, che la settimana scorsa è stata licenziata dalla Camera per il Senato. Si sono, invece, perse le tracce della Comunitaria 2011, gravata dal fardello della norma sulla responsabilità dei magistrati.