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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2012 alle ore 12:17.

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Ilva pronta e replicare: non è vero che non collaboriamo con la Magistratura (Ansa)Ilva pronta e replicare: non è vero che non collaboriamo con la Magistratura (Ansa)

«Non è vero che l'Ilva non ha fatto nulla e che le prescrizioni della Procura e dei custodi sono rimaste lettera morta». A 48 ore dalla direttiva che impone all'azienda di avviare entro cinque giorni - e quindi scadenza l'11 ottobre - le operazioni di spegnimento degli impianti siderurgici perchè non si può continuare ad inquinare, l'Ilva scende in campo e affida al direttore del siderurgico di Taranto, l'ingegner Adolfo Buffo, il compito di replicare alla Magistratura. Alle 17 una conferenza stampa.

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Da quel che si apprende, Buffo fornirà elementi finalizzati a dimostrare che non è vero, come sostengono Procura e custodi giudiziali, che l'Ilva non collabora neutralizzando di fatto il sequestro dell'area a caldo ordinato dalla Magistratura il 25 luglio scorso. Viene annunciato che Buffo darà ai giornalisti anche un cronoprogramma che indica le cose già fatte e quelle da fare. Rispetto alle ultime conferenze stampa dell'Ilva, tutte tenute dal presidente Bruno Ferrante, stavolta l'Ilva fa scendere in campo il direttore dello stabilimento di Taranto e questo lascia pensare che per il momento si voglia circoscrivere la risposta aziendale alle accuse specifiche mosse dai custodi nell'ultimo vertice con i magistrati della Procura. Giovedì scorso, infatti, i custodi hanno lamentato la mancata collaborazione dell'azienda e questo ha poi portato la Procura il giorno dopo a scrivere la direttiva, notificata sabato all'azienda, che impone all'Ilva di cominciare le operazioni di spegnimento entro 5 giorni, precisando che se l'azienda non lo farà, saranno i custodi a farlo attraverso tecnici esterni e che ogni omissione o ritardo verrà segnalato all'autorità giudiziaria.

Per ora non ci sono ancora novità sul più impegnativo fronte della vicenda Ilva: ovvero quanto l'azienda intende spendere per risanare gli impianti sotto il profilo ambientale. Un tema più volte posto all'attenzione di Ferrante e al quale, però, sinora non sono state date risposte. L'Ilva dice di voler attendere la completa definizione dell'Autorizzazione integrata ambientale prima di fare ulteriori passi. E in fabbrica, sebbene il livello di preoccupazione sia molto alto dopo le ultime notizie, per ora non ci sono scioperi, nè blocchi. Oggi le federazioni Fim Cisl e Uilm hanno deciso di avviare le assemblee. Da sole perchè la Fiom Cgil le ha già fatte giorni fa per conto proprio. La spaccatura sindacale si rafforza.

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