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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2012 alle ore 10:51.

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Patrizio Mercadante. (Fotogramma)Patrizio Mercadante. (Fotogramma)

Tre arresti nel cuore della notte. È il colpo di scena dell'inchiesta sulla gestione delle case vacanze per minori del Comune di Milano, durante il periodo che va indicativamente da marzo 2010 al maggio- giugno 2011.
In custodia cautelare in carcere sono finiti Patrizio Mercadante, ex dirigente dell'area Educazione durante la giunta Moratti (rimosso dall'incarico con l'attuale giunta Pisapia), Dario Zimbelli della Borgunitour, la società turistica che fa a capo all'Ente turistico sociale italiani (Etsi), a sua volta di proprietà della Cisl di Bergamo, e l'avvocato milanese Antonio Picheca, segretario generale dell'Istituto Ciechi di Milano e già commissario della Fondazione Pini. A questi si è aggiunto l'arresto domiciliare di Giulia Pezzoli, persona di fiducia di Mercadante. Gli arresti sono stati eseguiti su mandato del gip Anna Vicedomini.

Le accuse
L'accusa è di corruzione e turbativa d'asta, col sospetto di un giro di tangenti pagate dagli imprenditori al dirigente del Comune per l'ottenimento di vari appalti. La motivazione degli arresti dovrebbero essere il sospetto di inquinamento delle prove.
Il dossier non si era più parlato, dopo il blitz a Palazzo Marino dell'anno scorso nell'assessorato delle Politiche sociali ordinato dal pm Alfredo Robledo, effettuato dalla polizia tributaria per acquisire i documenti dei passati appalti. Ma evidentemente l'inchiesta prosegue.

La ricostruzione
La società turistica Borbunitour, con sedi a Bergamo e Treviglio, è finita nel mirino della procura di Milano per fatti avvenuti tra fine maggio e inizio giugno 2011. Un anno fa erano già state riscontrate dagli inquirenti una serie di "incongruenze" sui bilanci societari e sulla documentazione presentata dalla società durante la partecipazione ad un bando di gara per la gestione e la ristrutturazione di case vacanze per minori.
I dettagli. In particolare, la società turistica avrebbe vinto nel marzo 2011 due appalti, del valore di 28,6 milioni, e poi si sarebbe di nuovo aggiudicata un terzo bando con cui avrebbe ottenuto l'affidamento di servizi integrativi per la gestione delle residente per minori a Pietra Ligure e a Cesenatico. Secondo gli inquirenti però non avrebbe avuto i requisiti per vincere l'appalto, e li avrebbero dichiarati in modo fittizio.
A destare i sospetti del procuratore sarebbe stato proprio quest'ultimo affidamento, e da lì le indagini si sarebbero spostate alla gestione complessiva dei servizi sociali di Milano negli ultimi anni.

Gli altri soggetti
Si parlava già un anno fa, in Procura, di "criticità e anomalie nell'assegnazione dei servizi". In base alle ricostruzioni cronologiche, fu la giunta Moratti, il 17 marzo 2010, a dare un atto di indirizzo in questa materia, per esternalizzare alcuni servizi (tra cui la parte alberghiera) per il sostegno sociale di bambini e minori.
Nell'ordinanza di un anno fa erano state citate anche altre società: Orovacanze e Orovillaggi, più l'Ente turismo sociale italiano e la Cisl Bergamo, che avrebbero attestato i requisiti (falsi per la Procura) della Borgunitour.

Il Gip: con i soldi pubblici una cena da 13mila euro
Una parte del finanziamento erogato dal Comune di Milano, attraverso il funzionario arrestato, Patrizio Mercadante, fu impiegata per l'organizzazione della cena «La tavola dell'arte» che si svolse il 6 ottobre dell'anno scorso presso i locali della fondazione "Adolfo Pini", di cui era commissario straordinario l'avvocato Antonio Picheca, anch'egli arrestato. Scrive il gip: «La cena fu particolarmente raffinata e costosa. Atteso che per una trentina di invitati venne disposto un servizio di catering per un valore di circa 4.000 euro e furono altresì predisposti eleganti biglietti di invito, accompagnati da cofanetti realizzati a mano contenenti cioccolatini (2.838 euro)». «Inoltre fu realizzato un impianto di illuminazione del valore di 4.634 euro e anche noleggiato un pianoforte (400 euro)». In tutto, secondo le stime del gip, la spesa sostenuta è stata di 13.000 euro. «Simili esborsi - commenta il gip - per l'allestimento della cena non sono risultati in alcun modo correlati alla promozione del progetto 'Uno sguardo sulla citta», di cui nessuno degli invitati sentiti ha riferito di aver sentito parlare, sebbene il riferimento al progetto fosse specificamente evocato anche nel cartoncino di invito alla cena». «Evidentemente - è scritto ancora nell'ordinanza - si trattava di una cena organizzata per consolidare una rete di rapporti con diverse personalità del mondo imprenditoriale e pubblico milanese, nonché con alcuni alti magistrati del circondario».

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