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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 06:41.

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MILANO
L'inchiesta milanese sulla gestione delle case vacanze per minori, aperta un anno fa dal pm Alfredo Robledo, ha avuto ieri una svolta, con 4 arresti avvenuti nella prima mattina. Sono finiti in custodia cautelare in carcere il dirigente del Comune di Milano Antonio Mercadante, il segretario generale dell'Istituto ciechi Antonio Picheca (già commissario della Fondazione Pini) e Dario Zambelli, titolare della società turistica Borgunitour. Per Giulia Pezzali, persona di fiducia del dirigente comunale, sono stati decisi i domiciliari. Le misure cautelari sono state decise dal gip Anna Vicedomini. Le accuse sono corruzione e turbativa d'asta.
Per gli inquirenti, tra marzo 2010 e giugno 2011, ci sarebbe stato un giro di tangenti nella gestione degli appalti nel settore delle Politiche sociali del Comune di Milano, in particolare nell'area dedicata ai servizi per i minori, che nel marzo 2010 vennero esternalizzati durante la giunta Moratti. L'assessorato era gestito all'epoca da Mariolina Moioli (Pdl) che ieri si è dichiarata «sconvolta e dispiaciuta». E poi ha aggiunto: «Mercadante aveva la mia fiducia, ma io assicuro la mia estraneità ai fatti».
Un anno fa erano già state riscontrate dai pm «incongruenze» nei bilanci e nella documentazione presentata dalla società Borgunitour di Dario Zambelli, società con sede a Treviglio e Bergamo, controllata dall'Ente turistico sociale italiano (Etsi), a sua volta di proprietà della Cisl di Bergamo. Poi l'inchiesta è andata avanti.
Nel mirino ci sono tre appalti, del valore complessivo di 38 milioni. Soprattutto nel caso della terza gara, finalizzata alla ristrutturazione e gestione di due case vacanza a Cesenatico e Pietra Ligure, per gli inquirenti sarebbe particolarmente evidente che la Borgunitour non aveva i requisiti, e se li sarebbe fatti attestare in modo fittizio da altre società, la Orovacanze e la Orovillaggi, l'Etsi e la Cisl di Bergamo.
Il giro di tangenti è più ampio, per la procura di Milano. Si va dall'"auto-consulenza" che Mercadante si sarebbe fatto pagare dal segretario dell'Istituto ciechi Picheca, pari a 20mila euro, ad altri 8.500 euro girati al nipote Andrea Sciolti per aver procurato un finanziamento di 100mila euro alla Fondazione Pini (di cui 13mila euro impegnati per l'organizzazione della cena «La tavola dell'arte» nei locali della Fondazione Pini), ad una trentina di società finanziate in modo sospettoso, tra cui alcune riferibili alla Compagnia delle Opere.
Nell'ordinanza si legge anche che la solidarietà «tra Mercadante e Picecha è attestata dall'impegno profuso da quest'ultimo affinché il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, che aveva nominato il Picheca commissario straordinario della Fondazione Pini (retribuito con 45mila euro l'anno), intercedesse per consentire al Mercadante, trasferito alla zona sei a seguito della sconfitta elettorale della Moratti, di trovare un incarico più prestigioso».
Ma l'inchiesta si sta allargando anche ad un altro filone, quello delle case dell'Istituto dei ciechi. Tra i locatari degli immobili ci sarebbe il figlio di Lombardi, le figlie della Moioli e di Carmela Madaffari, ex dirigente comunale della giunta Moratti. Il prefetto ieri ha detto che «sconosce ogni vicenda relativa ad appalti per la gestione di case vacanze e sottolinea di aver intrattenuto con Picheca solo relazioni istituzionali». La Moioli precisa che «le figlie hanno vinto un'asta pubblica regolare offrendo più degli altri e pagando 1.200 euro di affitto».
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