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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 18:17.

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Si concluderà con ogni probabilità questa notte, al termine della seduta notturna delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato, il lungo iter verso l'Aula (dove il provvedimento è atteso domani) del Ddl anticorruzione, di cui è in corso la seconda lettura a palazzo Madama dopo il primo via libera della Camera a giugno. Al termine della seduta pomeridiana, il presidente della II commissione, Filippo Berselli (Pdl), ha confermato la conclusione dell'illustrazione degli emendamenti e la resa dei pareri del Governo e dei relatori sulla prima parte del provvedimento, che riguarda la prevenzione.

In notturna l'esame della parte penale
Nella seduta serale, che avrà inizio alle 20.30, spazio ai pareri sui subemendamenti alla parte penale del ddl, modificata dai tre emendamenti presentati la settimana scorsa del ministro della Giustizia Paola Severino su magistrati fuori ruolo, traffico di influenze illecite e corruzione fra privati. Rispetto al limite di dieci anni di incarichi fuori ruolo, norma contenuta all'articolo 18 del ddl,, ha spiegato nel pomeriggio Berselli, «si lavora a estendere la platea delle eccezioni», sulla base degli emendamenti di Pd e Pdl .

Deroghe oltre i 10 anni
Oltre a consentire le deroghe oltre i dieci anni per i magistrati collocati negli uffici ministeriali, non compresi nel testo proposto da Severino potrebbe essere introdotta una nuova norma che obblighi i magistrati in servizio presso altre amministrazioni ad essere collocati fuori ruolo: obbligo che per ora in alcune magistrature dello Stato non viene fatto valere mentre è vincolante, spiegano i tecnici al lavoro a palazzo Madama, per la magistratura ordinaria.

Le «dita incrociate» del ministro
Il ministro della Giustizia, intervistato questa mattina a Radio Anch'io, ha confermato l'attesa - «dita incrociate per una giornata complicata» - per la conclusione dei lavori in commissione: «I 57 subemendamenti presentati dimostrano quanto i partiti siano distanti da loro" e questo, ha spiegato, rende difficile arrivare al risultato finale. «Spero - ha concluso il Guardasigilli, - che questo sia bene presente a quanti chiedono traguardi impossibili».

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