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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 12:07.

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Da sinistra Serge Haroche e David Wineland (Ansa)Da sinistra Serge Haroche e David Wineland (Ansa)

La scoperta del Bosone di Higgs deve stare in coda ancora un anno. Stamattina alle 11,45 infatti il francese Serge Haroche, del Collège de France e Ecole Normale Supérieure di Parigi, e David J. Wineland, del National Institute of Standards and Technology (NIST) e University of Colorado Boulder hanno avuto il Premio Nobel 2012 per la Fisica, il massimo riconoscimento per uno scienziato, consistente oltre che all'onore e a una medaglia d'oro anche in un assegno da 1.2 milioni di dollari, diviso per due questa volta. Entrambi hanno lavorato su quel che succede quando luce e materia si incontrano, un campo che, a livello dell'infinitamente piccolo, è ancora tutto da studiare, non obbedisce alla fisica classica e promette di darci i computer quantistici, in grado di far impallidire qualunque risultato in velocità di calcolo oggi si raggiunga.
Non è solo questo, anche se il tema è quello su cui in queste ore si accentra l'attenzione, le applicazioni delle ricerche teoriche e sperimentali iniziate dai due fisici potrebbero avere anche altre importanti applicazioni, come ad esempio orologi iperpprecisi, ancora più di quelli atomici. E pensiamo che oggi siamo a uno scarto di 1 secondo ogni 30 milioni di anni.

È proprio nella primissima intervista rilasciata da Wineland che il neo premiato butta acqua sul fuoco dicendo esplicitamente "Avremo questi computer quantistici, ma non subito". Il premio è stato assegnato per i loro «pionieristici metodi sperimentali che consentono di misurazione e la manipolazione di singoli sistemi quantistici». In pratica sono riusciti a studiare e capire cosa succede quando una particella o un fotone, una particella di luce, passano dal "nostro" mondo a quello della fisica quantistica, che fa a gara per fantasia e complessità con il Paese delle Meraviglie di Alice, lì dove tutto funziona per carità, ma in un modo molto molto particolare. Serge Haroche e David J. Wineland hanno indipendentemente inventato e sviluppato metodi per la misurazione e la manipolazione di singole particelle cosa che in precedenza era ritenuta non realizzabile. Il punto è incredibilmente importante. Le single particelle "vivono" infatti nel mondo della meccanica quantistica, che obbedisce a leggi molto diverse da quelle del nostro mondo macroscopico. E fin qui niente di male. Il punto è che se si "prende" con una immaginaria pinza una particella di materia o di luce, fotone, per studiare questo mondo ancora misterioso in parte, questi quasi per farsi beffe dei fisici ritornano "normali" o non si lasciano studiare. Ora con i metodi sviluppati dai due neo Nobel sarà invece possibile senza che particelle e fotoni si distruggano durante l'operazione.

I due premi Nobel, entrambi di 68 anni, hanno aperto le porte quindi a una nuova era di sperimentazione con la fisica quantistica, dimostrando come sia possibile l'osservazione diretta delle singole particelle quantistiche senza distruggerle, e probabilmente il computer quantistico cambierà la nostra vita di tutti i giorni in questo secolo nello stesso modo in cui il computer classico ha fatto nel secolo scorso. E per chi ha voglia di sentire come anche i Premi Nobel in fondo siano persone come noi nel sito della Commissione Nobel dell'Accademia Svedese www.nobelprize.org val la pena di sentire l'intervista telefonica, i primi secondi, in cui a David Wineland viene annunciata la aggiudicazione del premio. «Che impressione le fa avere vinto il premio?», chiede l'intervistatore al povero fisico "beccato" per la strada . «A very wonderful one». Una risposta umana.

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