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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 20:47.

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Fumata nera nel primo round per la vendita Valtur. Allo scadere, lunedì, del termine per presentare le offerte vincolanti non si è fatto avanti alcun acquirente per lo storico tour operator in amministrazione straordinaria e gravato da debiti per mezzo miliardo. Ora è probabile che venga rivisto il bando rendendo più elastici i termini della cessione, anche alla luce dell'interesse sul mercato. La procedura ha infatti raccolto comunque diverse manifestazioni di interesse e anche un'offerta non vincolante.

I tre commissari straordinari - gli avvocati Stefano Coen, Daniele Discepolo e Andrea Gemma - hanno sottolineato il «vivo interesse» per il marchio Valtur. E anche alla luce dei rilievi sollevati dai potenziali acquirenti hanno annunciato di volersi confrontare a breve con gli organi della procedura di amministrazione straordinaria e quindi con il ministero dello Sviluppo sulla «opportunità di allineare le modalità di vendita dei complessi aziendali con le aspettative del mercato».

Per ora, dunque, la volontà dei commissari potrebbe essere ancora quella di cercare un acquirente dell'intero complesso aziendale ed evitare lo spezzatino di un gruppo che complessivamente impiega 2.500 persone. Si tratterà però di vedere se anche il nuovo tentativo andrà a buon fine e in che modo sia comunque possibile rendere più elastici i termini della cessione. Le offerte vincolanti del primo bando avrebbero dovuto riguardare tutti gli elementi di tutti i complessi aziendali italiani (salvo il villaggio di Pollina, visto il contratto di affitto scaduto), ed erano previsti dei paletti importanti anche sui contratti con i dipendenti.

La vendita Valtur oltre a marchi, sede e agenzie, comprendeva la gestione e commercializzazione di una tutta una serie di villaggi nelle più celebri località turistiche italiane, oltre alle partecipazioni nel villaggio alle Mauritius e in quello in Egitto a Sharm el-Sheik.

Prima che venisse pubblicato in luglio il bando per la presentazione delle offerte vincolanti sembravano esserci una decina di potenziali acquirenti in pista, sia italiani e sia stranieri. La Grandi Viaggi veniva indicata tra i più agguerriti, ma da quanto si è appreso lunedì non sarebbe neppure alla fine scesa in campo con un'offerta non vincolante. Il gruppo di Luigi Clementi avrebbe infatti giudicato non abbastanza attraente il complesso aziendale Valtur, essendoci "solo" i contratti di gestione e commercializzazione dei pacchetti turistici sui villaggi, ma non la proprietà degli stessi. Tra i nomi circolati sulla stampa nei mesi scorsi erano poi stati fatti quelli della Livingston di Riccardo Toto o della Uvet di Luca Patanè, mentre dall'estero erano circolate indiscrezioni su una possibile partecipazione dei fondi di investimento Wise e Hirsh.

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