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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 18:31.

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Trecentomila famiglie in Italia non riescono a pagare i loro debiti. Si tratta dell'1,2% del totale e il 5,5% di quelle indebitate. Di queste, circa 160mila, ossia lo 0,6% del totale, è talmente «sovra indebitato» al punto che, non solo non riesce a pagare, ma le sue passività sono superiori alle attività. È quanto si evince da un occasional paper di Bankitalia: i dati sono relativi al 2010. L'85% di questi nuclei familiari arriva «con molta difficolta» a fine mese mentre il 70% si trova nella condizione di sovraindebitamento per aver contratto un credito al consumo oppure un mutuo e un credito al consumo. La condizione di «sovra indebitamento» scatta quando una famiglia non riesce a rimborsare un prestito con un arretrato di oltre 90 giorni.

Bankitalia rileva poi che è in calo la percentuale delle famiglie indebitate per un mutuo ma in aumento per il credito al consumo: tale riduzione, registrata tra il 2008 e il 2010, riguarda soprattutto i nuclei con un reddito basso ed «è stata determinata sia dal calo della domanda di finanziamenti sia da condizioni di offerta più restrittive, tendenze in atto già dalla rilevazione dell'indagine del 2006, e accentuatesi fortemente con l'intensificarsi della crisi». Cresce inoltre tra i nuclei con un capofamiglia giovane, il numero degli «scoraggiati» ossia di coloro che avevano preso in considerazione l'idea di chiedere un prestito, ma hanno in seguito deciso di non farlo pensando che la loro richiesta non sarebb stata accolta.

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