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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2012 alle ore 18:20.

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Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy (Afp)Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy (Afp)

Un bilancio comune, gestito da un ministero del Tesoro dei Paesi dell'euro. Con la capacità di emettere titoli pubblici. E incentivi economici per spingere gli Stati a varare le riforme strutturali. Sono alcuni degli ingredienti della ricetta messa a punto dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy nel rapporto dal titolo evocativo: «Verso un'autentica unione economica e monetaria». In sostanza la road map verso la nuova Unione monetaria, da definire entro dicembre.
Il rapporto contiene le proposte di riforma messe a punto da Van Rompuy insieme al presidente della Bce Mario Draghi, al presidente della Commissione José Barroso e al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Sarà presentato al vertice del 18 ottobre.

Bilancio comune
I Paesi dell'area euro dovrebbero sviluppare una «capacità di bilancio» comune. Questo richiederebbe, sottolinea il rapporto, un ministero del Tesoro con responsabilità chiare e definite.
Questo bilancio (il rapporto non dice nulla sull'entità) potrebbe essere utilizzato per aiutare gli Stati in difficoltà, rappresentando un modo diverso per condividere il rischio debito rispetto a quelli esistenti e cercando di evitare che diventino strutturali i trasferimenti di risorse tra Stati (si legga: la raccolta di capitali per salvare ora questo o l'altro Paese membro).
Attualmente, l'Unione europea dispone di un budget pari a 130 miliardi l'anno (l'1% del Pil), ma non c'è nulla di simile per l'Eurozona.

Treasury bills
Van Rompuy suggerisce la messa in comune di alcuni strumenti sovrani di finanziamento a breve termine (i cosiddetti treasury bills), su base limitata e condizionata.

Incentivi per le riforme
Il buon funzionamento dell'Unione monetaria non può prescindere dal contrasto degli squilibri di competitività e crescita tra i vari Stati. Per sostenere il processo di riforma dei sistemi economici nazionali, Van Rompuy propone una contrattazione bilaterale tra i singoli Stati e la Ue, con la possibilità di aiutare i Governi attraverso «incentivi finanziari limitati, temporanei, flessibili e mirati» stipulando accordi di natura contrattualistica, collegati «alle riforme identificate nelle raccomandazioni specifiche del Consiglio per i Paesi e costruiti sulle procedure Ue, come i piani di azione correttiva nelle procedure per squilibri eccessivi o nei programmi di partnership economica».

Insomma, i Paesi che rispettano le raccomandazioni di Bruxelles potrebbero essere premiati con incentivi, che magari potrebbero essere spesi dai Governi per rendere le riforme meno indigeste alle opinioni pubbliche interne. L'idea di fondo che attraversa il rapporto, del resto, sembra proprio quella di sfruttare la capacità di bilancio comune (da costruire) per ripianare gli squilibri socio-economici e nel mercato del lavoro. Questi meccanismi di coordinamento «potrebbero essere aperti anche agli Stati membri che non hanno ancora adottato l'euro».

Banche
Il rapporto affronta anche la questione della ricapitalizzazione delle banche e propone che il fondo Esm le ricapitalizzi direttamente. Dal testo si legge che il fondo salva-Stati potrà farlo «durante la fase di transizione e dopo che sarà stabilito un meccanismo di supervisione bancaria unica». Una formulazione che lascia spazio a qualche ambiguità sui tempi.
Il meccanismo unico di supervisione, da affidare alla Bce, è «questione prioritaria» e deve rispettare tre aspetti: «una chiara separazione tra politica monetaria e funzione di supervisione della Bce», «un equilibrio tra diritti e obblighi degli Stati che partecipano al nuovo accordo di supervisione» e «un'appropriata responsabilità del nuovo supervisore che includa il Parlamento europeo».

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