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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2012 alle ore 06:39.

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Nevio Bianchi
Alessandra Gerbaldi Dopo sei anni, nella determinazione dell'imposta sul Tfr, non si dovrà più verificare se, applicando le aliquote del 2006, la tassazione risulta più favorevole di quella che si otterrebbe applicando le aliquote dell'anno di maturazione del diritto alla percezione del Tfr. Nel disegno di legge di stabilità 2013 è stata abrogata la cosiddetta "clausola di salvaguardia" sulla tassazione del trattamento di fine rapporto, a sua volta introdotta dalla legge finanziaria del 2007, dopo la sgradevole sorpresa che la rimodulazione delle aliquote Irpef, disposta più volte negli anni precedenti, se non accompagnata da misure riferite anche al trattamento di fine rapporto, poteva provocare effetti estremamente penalizzanti sulla tassazione dell'istituto stesso.
Il problema si è cominciato a porre nel 2003, quando l'aliquota minima è stata elevata dal 18% al 23%. Per i redditi ordinari furono adottate le opportune misure, prima con le deduzioni, poi con le detrazioni, per evitare che l'innalzamento delle aliquote producesse effetti negativi sui redditi medio bassi. Ma nessuna deduzione o detrazione è stata prevista per la tassazione del trattamento di fine rapporto. Questo ha comportato che a parità di importo maturato, le tasse pagate dai lavoratori , soprattutto quelli con reddito più basso e con una lunga maturazione del Tfr , siano variate in modo sensibile a seconda se la corresponsione sia avvenuta fino al 2002, nel periodo 2003-2004, nel 2005-2006 e dal 2007 in poi. Basti pensare che , a fronte di un importo di 37mila euro maturato in 30 anni di attività lavorativa, (reddito di riferimento circa 15mila euro) fino al 31 dicembre 2002 l'aliquota media di tassazione era del 19,87% mentre è salita al 23% dal gennaio 2003. Solo con la nuova modulazione delle aliquote e degli scaglioni disposte con decorrenza 2007 ci si è posti il problema di tutelare anche il trattamento di fine rapporto, introducendo la clausola di salvaguardia che obbligava a verificare se fosse più favorevole l'applicazione degli scaglioni e aliquote in vigore nel 2006. L'anno successivo c'è stato un altro piccolo intervento di tutela attraverso l'introduzione di una modesta detrazione di imposta per gli importi di Tfr più contenuti. Dal 2013 non si applicherà più la clausola di salvaguardia. La tassazione del Tfr sarà in molti casi più gravosa ed è la stessa relazione tecnica al provvedimento che quantifica gli effetti delle nuove regole: l'aumento del gettito annuo è stimato in 170 milioni di euro.
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