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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2012 alle ore 18:16.

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«È successo quello che immaginavo. Questi politici cialtroni sono ipocriti e codardi. Ora la Procura renda esecutiva la pena e mi venga a prendere». Così Alessandro Sallusti commenta lo slittamento dei
tempi per l'approvazione del ddl diffamazione oltre il 26 ottobre, giorno in cui termina la sospensione della pena.

Salta la deliberante per il ddl diffamazione
Intanto in commissione Giustizia al Senato é saltata la sede deliberante del testo per riscrivere il reato di diffamazione a mezzo stampa, calendarizzato dopo la sentenza del carcere per Sallusti. La revoca si é resa necessaria perché é arrivata una richiesta da parte di sei senatori, numero necessario da regolamento per far tornare un ddl in sede referente. I sei sono: Franco Bruno (Api-Fli), Marco Perduca (Radicali), Vincenzo Vita (Pd) e Luigi Vimercati (Pd), Luigi Li Gotti (Idv) e Gerardo
D'Ambrosio (Pd). Secondo i firmatari «la materia é troppo complessa» e va esaminato «in aula». Ora il ddl procederà secondo l'iter ordinario e occorrerà un voto dell'assemblea. Con la deliberante il passaggio sarebbe stato più veloce perché avrebbe evitato il passaggio in aula. Ora l'iter si allunga inevitabilmente.

Non è ancora stato notificato l'ordine di sospensione
La sospensione della pena per Alessandro Sallusti, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 14 mesi di reclusione per diffamazione, è un passaggio "automatico", anche se formalmente non è ancora stato notificato l'ordine di sospensione all'ex direttore del Giornale e ai suoi legali.

Trenta giorni per chiedere misure alternative
Dal momento in cui il giornalista e la sua difesa riceveranno nei prossimi giorni la notifica dell'atto, scatteranno per lui i 30 giorni di tempo per chiedere al Tribunale di Sorveglianza (in composizione collegiale) una misura alternativa: l'affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare o la semilibertà. Lo precisano fonti qualificate della Procura di
Milano.

L'ordine di sospensione dura 30 giorni
Lo stesso procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, aveva chiarito il giorno in cui era stata emessa la sentenza, il 26 settembre scorso, che "l'ordine di sospensione" dell'esecuzione della pena ha la durata di 30 giorni, come da codice, e «sarà concesso automaticamente non appena la Cassazione trasmetterà il dispositivo della sentenza alla Procura». La Procura ha dovuto attendere dunque la trasmissione da Roma del dispositivo e sta preparando la sospensione della pena non ancora notificata.

Fnsi: no a lacci all'informazione
Intanto la Federazione nazionale della stampa lancia l'allarme, «Suscitano profonda preoccupazione alcune ipotesi di modifica della legge sulla stampa e del codice penale all'esame del Senato, che rischiano di aggiungere lacci all'autonomia e alla libertà dell'informazione. Nessuna urgenza può giustificare rimedi peggiori del male».

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