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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2012 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 18 ottobre 2012 alle ore 12:01.

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Le aziende non hanno raggiunto un accordo sulla produttività. L'incontro che si è tenuto in mattinata in Confindustria tra le associazioni delle imprese per produrre un documento condiviso su cui poi impostare il confronto con i sindacati si è chiuso con un nulla di fatto ma, ha detto il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, «continuiamo a lavorare», mentre il presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Guerrini, ha spiegato che «il confronto proseguirà solo nei prossimi giorni». Se il tavolo sulla produttività «produce un esito buono per il Paese - ha avvertito il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenuta a un convegno della Cia -, le risorse ci saranno; altrimenti, avranno un'altra destinazione e certamente non ci mancano le occasioni».

Squinzi: l'accordo non è saltato
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi rimane ottimista sul fatto che alla fine un'intesa sarà raggiunta. «Non direi che è saltato l'accordo sulla produttività. Continuiamo a lavorare nell'interesse superiore del Paese e delle imprese - ha affermato dal forum italo-tedesco di Bolzano -. La questione è molto complessa. Non ci fermeremo e andremo avanti finchè non riusciremo a trovare un accordo. Personalmente - ha concluso - rimango convinto che si possa fare. Rimango ottimista».

Nuovo vertice tecnico tra imprese e sindacati
Nel pomeriggio si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle imprese e i sindacati. Alla riunione - alla quale hanno partecipato i tecnici di Rete Imprese Italia, Abi e Alleanza delle Cooperative - non ha invece partecipato Confindustria, in disaccordo dopo la riunione di questa mattina a Viale dell'Astronomia che ha evidenziato alcune differenze all'interno della compagine dei datori di lavoro. Secondo quanto riportato dai sindacati, nella riunione odierna i rappresentanti delle imprese non hanno presentato alcun documento alternativo rispetto a quello già messo a punto insieme a Confindustria. Hanno invece confermato di voler ripartire nella trattativa nei prossimi giorni anche con l'associazione di Viale dell'Astronomia tornando al tavolo con il testo messo a punto e concordato fino a martedì scorso.

La Cgil: intesa saltata, colpa del Governo. Passera: commenti privi di senso
Con una nota emessa in mattinata la Cgil ha puntato l'indice con il Governo: l'incontro che si è tenuto ieri tra imprese e i ministri Passera e Fornero - si legge nella comunicazione - «teso a delegittimare il sistema di rappresentanza delle parti sociali e la loro autonomia, ha impedito che il confronto potesse entrare nella fase conclusiva». Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha replicato: lavoriamo seriamente per un accordo. «Il fatto che il governo abbia messo a disposizione 1,6 miliardi di euro per far crescere la produttività, forse una delle cifre più importanti - ha detto da Bolzano - documenta la volontà di favorire l'accordo e chiude con i commenti assolutamente privi di senso».

Le condizioni del sindacato
Nella nota la segreteria della Cigl ha messo in evidenza quali sono per il sindacato le condizioni per raggiungere un accordo. L'accordo, in particolare, deve contenere: «la difesa del potere di acquisto dei salari nel contratto collettivo nazionale, legando aumenti di produttività alla contrattazione di secondo livello; la misurazione proporzionale della rappresentanza nelle rsu; la rapida conclusione dei rinnovi contrattuali, luogo deputato non solo a definire le materie demandate alla contrattazione di secondo livello ma anche ad affrontare gli eventuali temi legati al recupero di efficienza e produttività. Su queste basi- ha ricordato nella nota il sindacato - si é svolta la discussione in queste settimane, in particolar modo con Confindustria» e «permane la disponibilità della Cgil a proseguire il confronto con il sistema delle imprese».

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