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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2012 alle ore 10:36.

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«Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane», tra cui «un probabile rallentamento del ritmo di crescita dei prezzi per tutte le principali componenti nei prossimi mesi», ma la «cautela é d'obbligo». Quanto al ddl Stabilità, «Le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza». Un mix di ottimismo e realismo nelle parole utilizzate dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nel corso del primo round di audizioni sulla legge di Stabilità avviate oggi dalla commissione Bilancio della Camera.

Per Giovannini, «Nel quadro di una contenuta riduzione delle spinte provenienti dai costi energetici, l'evoluzione tendenziale sconterà anche un confronto statistico favorevole, data l'accelerazione dell'inflazione dello stesso periodo del 2011 dovuta all'aumento dell'aliquota ordinaria dell'Iva deciso a settembre dello scorso anno». Parlando invece della riduzione dell'Irpef e del taglio delle detrazioni, previsti nel ddl Stabilità, Giovannini ha sottolineato come le famiglie numerose risultino nei calcoli dell'istituto le prime "vittime" della Finanziaria 2013. Tutto dipende, spiega Giovannini, «dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie».

Le modifiche delle aliquote Irpef previste dal ddl che inizia oggi il suo iter parlamentare, sottolinea ancora il presidente Istat, «penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote». Lo svantaggio relativo delle famiglie con figli «risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)».

Secondo le stime Istat, con il taglio di un punto delle prime due aliquote Irpef e la rimodulazione delle detrazioni e deduzioni, la riduzione d'imposta media per famiglia sarà pari a 240 euro l'anno. In particolare, le misure considerate comporteranno un beneficio medio di 340 euro l'anno per il 77,7% delle famiglie e un aggravio di circa 290 euro per il 7,4%, mentre per il rimanente 14,9% delle famiglie l'effetto sarà sostanzialmente nullo.

«Con l'attuazione della legge di Stabilità nella versione attualmente in discussione alla Camera, rileva ancora Giovannini, «gli interventi attuati nel corso dell'ultimo anno hanno comportato effetti restrittivi per complessivi 49 miliardi nel 2012 (circa 3 punti di Pil), 73 miliardi nel 2013 (circa 4,5 punti) e 81 miliardi nel 2014 (quasi 5 punti), per un totale che nel triennio che supera i 203 miliardi (oltre 4 punti di Pil in media)».

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